Piano da 190mila euro, arrivano nuove telecamere anche nelle frazioni

Venerdì 10 Marzo 2023 di Elisa Barion
Piano da 190mila euro, arrivano nuove telecamere anche nelle frazioni

ROVIGO - Nuovi occhi elettronici nel territorio comunale di Rovigo e in particolare nelle frazioni. È il progetto con il quale l'amministrazione di Palazzo Nodari punta a ottenere dal ministero dell'Interno un finanziamento di 170mila euro, cui parteciperebbe aggiungendone ulteriori 20mila. La giunta guidata dal sindaco Edoardo Gaffeo ha dato il via libera alla richiesta di ammissione al finanziamento ministeriale con un progetto di fattibilità tecnico-economica messo a punto dalla società As2 per l'ampliamento della videosorveglianza sul territorio comunale.

Un'integrazione, in pratica, dell'attuale sistema di occhi elettronici già attivo e funzionante che prevede l'installazione di nuovi sistemi di lettura targhe nelle frazioni di Concadirame, nel varco di accesso della Sp 69 in località Grompo, Buso al varco della Sp 73, in via Teano, Fenil del Turco al varco della Sp 74, Borsea al varco della Sp 5, Grignano Polesine al varco della Sp 23, strada che si sovrappone a via Forlanini, e Roverdicrè al varco con la Sp 49 tra le vie Gallani e Pozzato.


CONTROLLI SUI TRANSITI
Per l'installazione del nuovo sistema di lettura targhe, Palazzo Nodari, come detto, ha messo in campo una ipotesi di spesa che ammonta, complessivamente, a 190mila euro. Questo perché, come spiega la delibera di giunta, «l'amministrazione comunale, nell'intento di garantire maggiore sicurezza ai cittadini, ritiene importante ampliare il sistema di videosorveglianza esistente nel centro urbano e nelle frazioni mediante l'installazione di nuove telecamere, alcune delle quali dotate di sistema di riconoscimento automatico delle targhe».
I luoghi in cui collocare i dispositivi, invece, derivano dalla «dettagliata relazione tecnica contenente l'analisi dei siti» che As2 ha realizzato insieme al progetto di fattibilità tecnico-economica e alle schede planimetriche dei vari posti trattati. A ogni modo, «l'esecuzione dei nuovi interventi attuativi dell'ampliamento del sistema di videosorveglianza del centro urbano e delle frazioni evidenziati nel progetto», come chiarisce la delibera, «sarà eseguita per stralci in base alla disponibilità delle risorse finanziarie necessarie». Il tutto, infine, deriva dal decreto legge "Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città" del 2017 che «indica tra gli strumenti privilegiati per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, l'installazione di sistemi di videosorveglianza, da prevedersi nell'ambito dei Patti per la sicurezza urbana sottoscritti tra il prefetto e il sindaco» per i quali lo Stato ha autorizzato la spesa di 36 milioni di euro, la cui ripartizione è stata definita dai ministeri dell'Interno e delle Finanze lo scorso ottobre. Tra l'altro, per accedere a queste risorse e dunque richiedere il finanziamento, uno dei criteri di ammissione è proprio la sottoscrizione dei Patti per la sicurezza urbana tra il prefetto e il sindaco.
Proprio le telecamere che si trovano sulle strade hanno permesso anche di individuare autori di reati e crimini, pertanto la presenza di questi sistemi è quantomai importanti.

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