Viaggio alla Tassina, il quartiere abbondonato: marciapiedi mai finiti, ciclabili fantasma e il verde che diventa altro cemento

Giovedì 20 Aprile 2023
Il quartiere Tassina a Rovigo

ROVIGO - Un'area lottizzata, fresca di nuove residenze nella quale si sono trasferite decine e decine di famiglie, ma che è priva di servizi decorosi. La Tassina è in continua espansione: sono molte centinaia le persone che negli ultimi anni hanno scelto di risiedere nelle abitazioni, villette, bifamiliari, a schiera di nuova costruzione che stanno sorgendo nella zona che si estende a ovest di via Vittorio Veneto, raggiungibile imboccando la perpendicolare via Granatieri di Sardegna, a ridosso del passaggio a livello, e proseguendo lungo via Vasoin. In quest'area l'agglomerato di case sta aumentando senza sosta, tanto da essere diventato un nuovo "quartiere nel quartiere" che non a caso viene definito da chi vi abita come "Tassina 2".

E sono proprio i residenti ad aver manifestato più di qualche malumore per la mancanza di servizi che loro stessi ritengono importanti per garantire un alto livello di qualità della vita.

L'ELENCO DEI PROBLEMI
Malumori che sono stati raccolti dal portavoce del comitato dei residenti Angelo Maffione, nel corso di un incontro avvenuto lunedì scorso. «La qualità della vita non viene garantita in Tassina» esordisce Maffione che parla di «disastro urbanistico» prima di addentrarsi nella descrizione delle criticità. «Quando hanno fatto la lottizzazione della zona, hanno messo degli indicatori per evidenziare le aree di espansione edilizia, ma a furia di costruire, la ditta titolare ha acquisito un'area che diventerà edificabile facendo scomparire l'area verde di pertinenza del primo insediamento di residenze. Il primo nucleo di abitazioni era previsto fosse dotato di una fascia di verde attrezzato fruibile dai residenti che sono in gran parte famiglie giovani con bambini. Il tutto collegato alla pista ciclabile Baden Powell, attraverso la realizzazione di un tratto ciclabile che era stato ipotizzato fin da subito. Il collegamento ciclabile è assente e chi si sposta in bicicletta deve "buttarsi" su via Vittorio Veneto per raggiungere il percorso Baden Powell. Non solo: c'è una parte di verde che doveva diventare verde attrezzato a uso del quartiere perché il verde dovrebbe essere regolamentato secondo una quota garantita. Invece non ci sarà perché è stato tutto lottizzato. Il problema non nasce oggi, ma quattro o cinque amministrazioni fa quando l'area è stata urbanizzata. Non si sarebbe dovuto permettere di occupare tutto l'occupabile».
Secondo Maffione la situazione non sarebbe irrecuperabile «perché anche se la zona è in espansione e non si può fare tanto, almeno vengano garantiti dei servizi minimi. Si potrebbero finire i marciapiedi che si interrompono bruscamente. Serve il collegamento ciclabile alla Baden Powell. Queste sono segnalazioni che vanno nel senso della viabilità, della vivibilità e dell'inclusione. Perché se per portare i bambini in un parco attrezzato si deve prendere la macchina, si capisce che la zona non è adatta a farci vivere le famiglie. Mi auguro che l'Urbanistica riconsideri alcuni servizi che con l'occupazione anche dell'ultimo quadrato di spazio, verranno meno». Per dare più forza alle varie richieste, i residenti si stanno organizzando per costituire un comitato.

      

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