Botte alla moglie e orecchie mozzate al cane, 28enne condannato

Mercoledì 11 Dicembre 2019 di Francesco Campi
Botte alla moglie e orecchie mozzate al cane, 28enne condannato
2
STIENTA - Una convivenza durata appena due anni perché subito trasformatasi in un inferno, fra schiaffi, pugni e calci. Lui, un 28enne  albanese residente a Ferrara, avrebbe picchiato la compagna anche mentre era incinta. Ieri Elidon Muca è stato condannato a 2 anni e 6 mesi dal giudice Laura Contini, che lo ha riconosciuto colpevole dell'accusa di maltrattamenti in famiglia. Con la sentenza di primo grado è stato stabilito anche un risarcimento di 6mila euro nei confronti della ex moglie. Sentita come testimone nel processo, la giovane donna ha raccontato che il marito la picchiava di continuo. In un caso, addirittura le avrebbe dato un morso all'altezza dell'occhio. Più volte, invece, l'avrebbe strattonata per i capelli, al punto che un giorno ha deciso di tagliarseli quasi a zero, con le forbici, da sola, per evitare le prese del marito; scatti d'ira che sarebbero stati provocati dall'eccesso di cocaina. L'uomo, così come riportato nel capo d'imputazione, se la sarebbe presa anche con il figlioletto appena nato, strattonandolo perché irritato dal suo pianto. La minaccia, se lei si fosse ribellata, era di portarlo via con sé in Albania.
Un ulteriore episodio, sempre nel capo d'imputazione, sarebbe avvenuto nel luglio 2016: impugnando un coltello, le avrebbe detto: «Ti taglio la testa, ti strappo il cuore con le mani».
Per circa due anni, dall'agosto 2014 quando sono andati a convivere a Stienta, fino al dicembre 2016, la donna ha sopportato in silenzio, poi ha trovato la forza di ribellarsi, dicendo anche di essere stata a un passo dal suicidio. In aula, pur non figurando fra le accuse formulate nei confronti dell'imputato, si è parlato anche di come lui avesse tagliato le orecchie al proprio pitbull, con un paio di forbici da cucina, perché voleva che stessero dritte, così come descritto nei dettagli dalla madre della vittima ed ex suocera dell'imputato.
Diametralmente opposta la versione che ha fornito il 28enne: «Mai alzato le mani su di lei, né su nessun altra donna. A mio figlio voglio bene e sono mesi che lei non me lo fa vedere. Il cane vive ancora con me ed è bello e sta benissimo. È un rottweiler, gli ho tagliato le orecchie insieme al mio amico Giulio, che in Albania faceva il veterinario. Si fa per estetica e contro le infezioni alle orecchie. Non mai alzato le mani su di lei. Il vero problema è sempre stata sua madre. Era sempre tra i piedi. Si è tagliata i capelli perché voleva cambiare vita, dopo che avevamo litigato. Ma il suo tentativo di suicidio in bagno con un coltello non esiste, se c'era qualcuno che era finito in depressione in quel periodo ero proprio io».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci