Floid, una startup rodigina per avere auto che vanno a farsi riparare da sole

Lunedì 22 Agosto 2022 di Nicola Astolfi
Il team che ha creato la startup Floid

ROVIGO «Il futuro che immaginiamo è l’automobile che va a ripararsi da sola». Massimo Dall’Aglio presenta così la startup rodigina Floid Srl, nata da un’esperienza ventennale nell’ispezione e diagnosi veicolare, e pensata da Dall’Aglio perché possa vivere il passato, il presente e il futuro coniugando sicurezza, mobilità intelligente e big data.

Floid, abbreviazione di “flowing ideas” (idee che fluiscono), è formata da giovani (il programmatore Luca Marchiori, il disegnatore 3D Lorenzo Giagnoni, il grafico-illustratore Riccardo Frigati) e da un direttore senior con esperienza internazionale nelle revisioni d’auto e nell’installazione di impianti.

SERVIZI INNOVATIVI 
«Vogliamo rispondere in modo futuribile alle esigenze degli automobilisti, con soluzioni ad alta tecnologia per veicoli, utenti e operatori automotive», racconta il Ceo e fondatore Massimo Dall’Aglio. Floid Srl ha sede in viale delle Industrie e «si occupa principalmente di flotte mobili e veicoli in movimento, a partire dalla sicurezza dei veicoli attraverso allarmi segnalati da giroscopi e accelerometri a bordo. Produciamo anche una piccola scheda elettronica molto innovativa, da montare su qualsiasi veicolo, che mostra la quantità di anidride carbonica prodotta e che allo stesso tempo opera anche nella sicurezza perché, in caso di incidente, manda al 112 un sms con i dettagli del tipo di urto e la posizione esatta dell’evento, e fa partire una telefonata ai numeri presenti nel dispositivo». 

GESTIONE DEI DATI 
«Ci occupiamo anche di big data - precisa Dall’Aglio - perché i dati provengono dai veicoli stessi e da un software tutor, residente nei computer dei centri revisioni, che dà indicazioni sulla revisione e anticipa eventuali problemi in base al chilometraggio dei veicoli. Si fa, così, una manutenzione intelligente».

Quando è stata avviata Floid?
«È nata 4 anni fa. Però l’idea c’era già nell’esperienza in Florgas revisioni. Ed era evitare danni causati da mancate manutenzioni, e aumentare quindi la sicurezza dei veicoli in circolazione». 

Lo sviluppo della startup a che punto è ora?

«Stiamo testando i dispositivi e il portale Internet: quindi in fase di pre produzione, perché è in corso la certificazione dei dispositivi. Abbiamo già presentato queste novità all’Autopromotec di Bologna, e siamo “giusti” con tempi e tecnologie: l’Unione Europea ha previsto per le auto immatricolate dal 2019 la dotazione di una tecnologia di chiamata di emergenza eCall con Gps abilitato. Il nostro obiettivo è velocizzare queste procedure e ridurre al minimo gli incidenti: i dati, infatti, vengono trasmessi con connettività 4G e Bluetooth, che consente di dialogare con altri veicoli comunicando ad esempio la presenza di ingorghi di traffico, e anche da dispositivo con carta Sim. Così oltre alle coordinate Gps si comunicano dati su percorso e velocità, e altri come la temperatura del fluido di raffreddamento, quanto si spinge sull’acceleratore o se si fanno frenate brusche. Anche così, vogliamo introdurre il concetto di manutenzione prima che accada l’irreparabile, a danno del veicolo e della sicurezza degli altri automobilisti, che in futuro potranno sapere se l’auto che incrociano non è sicura, o non ha una manutenzione ottimale».

MANUTENZIONE OTTIMALE 

Floid offre servizi unici o c’è già concorrenza?
«I servizi sono unici per la filosofia che sta dietro a tutto il sistema: non ci siamo ispirati a nessuno e abbiamo seguito la nostra visione. La concorrenza è uscita con i nostri stessi dispositivi quest’anno. Ma parliamo di concorrenza tipo Bosch. E vuol dire che anche loro sono sulla nostra stessa strada». 

Che ostacoli avete incontrato in questi anni?

«Ho iniziato con le sole risorse di un’officina meccanica. E poi, senza il programmatore con il quale ero partito, ho dovuto ricominciare da zero. Pagato questo “errore di gioventù”, ora siamo pronti dopo aver perso un paio d’anni. L’altra difficoltà è stata il reperimento di fondi. Per Floid Srl mi sono totalmente autofinanziato: ho trovato alcune agevolazioni ma ho vissuto lo scollamento con gli istituti di credito, che in questa fase sono alle prese con altre “priorità” e dilatano, se non ignorano, richieste di finanziamenti per progettualità come questa. Ed è un po’ un paradosso, con la sete che c’è di tecnologia, innovazione e coraggio d’impresa».

OBIETTIVI E STRATEGIE 
Quali sono le sfide future?

«La prima è definire un protocollo standard affidabile e soprattutto sicuro: oggi lavoriamo con i protocolli di ultima generazione, che garantiscono la sicurezza dei dati e sono ancora difficile da “bucare”. Però dobbiamo pensare, in ottica futura, che un dispositivo del genere potrebbe fornire dati sensibili, e quindi si lavora quotidianamente per cercare di anticipare eventuali violazioni». 

Ultimo aggiornamento: 07:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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