Rete di spaccio nel cuore della città: tre pusher incastrati grazie alle foto dei clienti

Mercoledì 5 Agosto 2020
Tre spacciatori arrestati dalla polizia
 ROVIGO - Cocaina, hashish e marijuana passate di mano in mano nelle piazze del centro, anche durante il periodo del blocco totale a causa dell'epidemia, hanno portato all'esecuzione di tre misure cautelari nei confronti di un 30enne rodigino, P. E., finito agli arresti domiciliari, di un 20enne originario del Marocco, B. J., residente fuori città, sottoposto all'obbligo di dimora e a quello di non uscire di casa dalle 22 alle 6, e di un 42enne sempre marocchino, ma da anni residente a Rovigo, sottoposto ai domiciliari con l'applicazione del braccialetto elettronico.

DOPPIA INCHIESTA
È l'esito di due diverse indagini della Squadra mobile, una condotta dal sostituto procuratore Sabrina Duò e una dal sostituto procuratore Andrea Bigiarini, che si sono intersecate, mappando il sottobosco dello spaccio a Rovigo e dintorni, e che si aggiungono a una terza, quella che il 14 luglio scorso era culminata con l'operazione della Mobile, chiamata Lock-down, perché secondo quanto è stato ricostruito, l'attività di vendita della droga da parte di un italiano appena maggiorenne, di un tunisino e di un 20enne moldavo, sarebbe andata avanti indisturbata anche nel periodo in cui era vietato uscire di casa per le stringenti norme di contenimento dell'epidemia.

IL BLITZ
Le due nuove indagini che hanno portato alle tre misure cautelari, eseguite ieri mattina, martedì 4 agosto, con il supporto dell'unità cinofila della Questura di Padova per le relative perquisizioni, dalle quali non è però saltata fuori droga, sono state entrambe avviate da segnalazioni anche anonime, che hanno poi visto gli uomini della Mobile cercare e trovare riscontri attraverso servizi di osservazione e riscontri fotografici di una platea di circa una cinquantina di consumatori ai quali i tre, ma anche altri otto soggetti, tutti indagati per i quali non sono state emesse misure cautelari, avrebbero fatto da punto di riferimento per l'acquisto.
Un giro abbastanza ampio e radicato, con un'attività di spaccio che secondo le prime ricostruzioni investigative andrebbe avanti sostanzialmente da almeno un biennio e con le ultime cessioni documentate che risalgono a meno di un mese fa.

Il tutto proprio nel cuore della città e in modo abbastanza spavaldo, così da attirare sospetti e attenzioni da parte di chi, in quegli stessi luoghi, come le principali piazze o le aree pedonali, ci vive o ci lavora e ha poi deciso di segnalare a chi di dovere quanto avveniva sotto gli occhi di tutti. Al momento i dettagli sulle inchieste, che sono ancora in corso, sono decisamente ridotti, quello che comunque emerge è un'attenzione costante al fenomeno del consumo e dello spaccio in città.
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