Il sindaco Mosca condannato per lesioni: tutto partì da una lite con un consigliere comunale

Venerdì 10 Giugno 2022 di Francesco Campi
Pierluigi Mosca era in carica dal 2014

PAPOZZE - Una discussione accesa, una sedia che viene trascinata e che si ribalta facendo cadere a terra la persona seduta. Tutto questo in municipio a Papozze. Un fatto che ha portato alla condanna in appello del sindaco e al pagamento di una multa di 300 euro. Gli intrecci che hanno contrassegnato il recente passato dell'amministrazione di Papozze vedono così scritta un'ulteriore pagina. E se, anche in questo caso, uno dei protagonisti della vicenda è il consigliere comunale di opposizione Piermarino Veronese, questa volta la controparte non è l'ex sindaco Diego Guolo, bensì Pierluigi Mosca, sindaco in carica dal 2014. I fatti in questione risalgono a ormai 7 anni fa. Il 1 aprile del 2015, nel corso di una riunione dei capigruppo, gli animi si scaldarono finché il sindaco non si alzò e andò a strattonare la sedia di Veronese, facendo cadere a terra il consigliere. Questi nella sua denuncia lamentò di aver subito un trauma alla spalla giudicato guaribile in 75 giorni. Il 16 dicembre scorso tutto era finito all'attenzione del giudice di pace Patrizia Rando, che aveva condannato Mosca a una multa di 300 euro, ritenendo provata l'accusa mossagli di aver spinto la sedia provocando la caduta di Veronese, quindi per lesioni colpose, ma non per un periodo superiore ai 40 giorni.

La sentenza del giudice di pace è stata appellata da Mosca, assistito dall'avvocato Gianfranco Munari. Per il secondo grado di giudizio si è giunti di fronte al giudice Laura Contini, che mercoledì ha confermato in toto la sentenza di primo. Veronese si era costituito parte civile con l'avvocato Enrico Cappato. Mosca dovrà anche pagare un risarcimento nei confronti di Veronese, il cui ammontare sarà però stabilito in sede civile. Su quale fu il tema che surriscaldò gli animi durante quella riunione dei capigruppo arriva il chiarimento di Veronese: «Avevo segnalato cose per me non trasparenti riguardo alla casa di riposo, il sindaco si infastidì a tal punto che afferrò la mia sedia, che aveva le ruote, la fece ruotare per un paio di volte e poi la spinse con me sopra contro il muro: sbattei contro la parete e caddi terra, e mi feci male alla spalla destra». «Al di là di questo fatto - continua Veronese - sono ormai anni che come opposizione mi trovo ridotto al silenzio: le mie interrogazioni non vengono mai discusse, mi sono perfino rivolto ai vari Prefetti per segnalare questa situazione».

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