Piogge dimezzate anche a marzo, neve sparita, falde ai minimi: gli esperti parlano di imminente «dramma del Po»

Martedì 11 Aprile 2023 di Francesco Campi
Il letto del Po, la scorsa estate

ROVIGO - Pioggia dimezzata anche a marzo e l’Associazione bonifiche parla di «dramma del fiume Po ora evidente lungo tutta l’asta: ovunque la portata decresce vistosamente ed è inferiore ai minimi storici e addirittura al siccitoso 2022; giorno dopo giorno i deficit di portata aumentano, tanto che all’ultimo rilevamento a Pontelagoscuro, dove lo scarto è del 72% sulla media storica, si è già scesi a 433,28 metri cubi al secondo, sfondando la soglia di 450 metri cubi al secondo, sotto cui il fiume non è in grado di opporre resistenza alla risalita del cuneo salino».
Il mese scorso, in realtà, un po’ è piovuto e non è stato completamente a secco. In provincia di Rovigo, in particolare, nella prima metà del mese moderati rovesci hanno interessato l’Alto Polesine, il 15 è grandinato, mentre fra 19 e 20 ci sono state precipitazioni in particolare nel Delta. Tuttavia, a livello complessivo, rispetto alla media storica mensile le precipitazioni sono state praticamente la metà. Meglio rispetto al marzo dello scorso anno e anche rispetto al 2021, ma poco in assoluto.

PIOGGE E NEVI SCARSE

Soprattutto, troppo poco per recuperare un ritardo già accumulato da ottobre a oggi, con le precipitazioni cumulate degli ultimi sei mesi in linea con quelle dello scorso anno, il più arido degli ultimi trenta, con le tristemente note ripercussioni in termini di difficoltà per l’agricoltura, l’enorme risalita del cuneo salino sul Po e la centrale di Ponte Molo andata in tilt per l’eccessiva salinità. Una situazione che rischia di non essere eccezionale, ma la nuova normalità. Non a caso, come spiegato dalla Cia, gli agricoltori polesani sembrano essersi già mossi, riducendo di un altro 60% le semine del mais, fino a pochi anni fa coltura prevalente in Polesine, a favore di colture meno idroesigenti. La Coldiretti ha espresso la propria preoccupazione anche per soia, girasole, riso e pomodoro, nonché per le stesse colture autunnali vernine come frumento, orzo e foraggere.
I dati dell’ultimo Rapporto sulla risorsa idrica in Veneto di Arpav sono ancora una volta preoccupanti. A marzo «sono caduti mediamente in Veneto 37 millimetri di precipitazione; la media del periodo 1994-2022 è di 65 millimetri. Nei sei mesi tra ottobre e marzo sono caduti mediamente 344 millimetri di precipitazioni, la media 1994-2022 è di 513». Trattandosi di medie, poi, c’è chi ha avuto di più e chi di meno: se sul bacino del Tagliamento e del Lemene le piogge di marzo sono state addirittura superiori alle medie, sul bacino dell’Adige e del Po sono state rispettivamente il 50% e il 49% in meno. E proprio le portate dei grandi fiumi si mantengono nettamente inferiori alle medie storiche e in vari casi inferiori al minimo storico mensile, come sul Po. Rispetto alla media storica mensile i deflussi al 31 marzo erano il meno 47% sull’Adige a Boara Pisani e il meno 63% sul Po a Pontelagoscuro. Anche la neve scarseggia: sulle Dolomiti il deficit rispetto alla media è del 52%, sulle Prealpi addirittura dell’86%. Il lago di Garda è vicino al minimo storico e nemmeno le falde godono di buona salute. «La penuria di precipitazioni per il secondo mese consecutivo - nota l’Arpav - ha aggravato ulteriormente la situazione di scarsità della risorsa idrica ereditata dalla scorso anno idrologico, con livelli di falda in alta pianura a fine marzo in genere inferiori ai minimi assoluti registrati in questo periodo negli ultimi 20 anni».
A fronte di questa situazione sempre più drammatica, il Governo ha approvato giovedì il Decreto siccità, “Disposizioni urgenti per la prevenzione e il contrasto della siccità e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche”, che istituisce una cabina di regia e un commissario straordinario, prevedendo semplificazioni per la realizzazione di infrastrutture idriche e impianti di desalinizzazione, l’aumento dei volumi utili degli invasi, la possibilità di realizzare liberamente vasche di raccolta di acque meteoriche per uso agricolo entro un volume massimo, il riutilizzo delle acque reflue per uso irriguo.
 

Ultimo aggiornamento: 06:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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