Emergenza idrica, la Regione chiede a Roma 162 milioni per il Polesine

Stilato un elenco di 15 opere e inviato al ministero della Infrastrutture per ottenere i finanziamenti

Venerdì 5 Maggio 2023 di Francesco Campi
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ROVIGO - Opere per quasi 2 miliardi di euro “per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture acquedottistiche” nell’elenco stilato dalla Regione Veneto e inviate al ministero delle infrastrutture e trasporti, delle quali 15 per 162 milioni complessivi interessano solo il Polesine. Peccato, però, che sul piatto al momento ci siano 50 milioni per tutta Italia.
Oggi si riunirà la cabina di regia sull’emergenza idrica, incardinata alla presidenza del Consiglio dei ministri e presieduta, per delega, dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che proprio ieri ha spiegato: «Ho chiesto a tutte le Regioni le opere più urgenti da fare, da finanziare, da progettare, da sbloccare. Quindi, finalmente, si parte. Come ministero ci mettiamo i primi 50 milioni, conto che anche gli altri colleghi diano una mano». Tutto da capire, quindi, se e quando queste progettualità potranno vedere la luce.
 

FERMARE IL MARE
Fra i 15 interventi in Polesine, quello più consistente dal punto di vista economico, ma anche più urgente per arginare il fenomeno della risalita del cuneo salino già in atto, è il progetto da ben 52 milioni per la realizzazione di una barriera antisale alla foce del Po di Pila, a Porto Tolle, che vede come attuatore il Consorzio di bonifica Delta del Po. Altro intervento proposto sempre dal Consorzio Delta del Po è quello, analogo, per i lavori di adeguamento dello sbarramento antisale alla foce dell’Adige, con bacinizzazione dal fiume, per il quale è richiesta un’integrazione di finanziamento per 22 milioni sui 40 previsti. Questo è l’unico intervento polesano inserito fra le priorità. Terzo progetto con il medesimo soggetto attuatore, quello da 9,1 milioni per il ripristino dei danni alle opere irrigue anche promiscue. Un analogo intervento è proposto anche dal Consorzio di bonifica Adige Po, che prevede una spesa di 9,1 milioni per interventi di recupero dei danni subiti dalla rete a uso promiscuo di bonifica e di irrigazione, nonché di altri 395.000 euro di interventi per il ripristino dei danni agli impianti pluvirrigui.
 

ACQUEDOTTI
Accanto a questo, poi, tutta la partita acquedottistica gestita da Acquevenete, dall’interconnessione delle reti al potenziamento delle centrali di potabilizzazione, fino al grande sogno del progetto, già presentato in ambito Pnrr, ma non ammesso a finanziamento, l’intervento di “riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti del Polesine per la riduzione del rischio residuo”, con una spesa prevista di 20,6 milioni per interventi nei comuni di Adria, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Cavarzere, Corbola, Crespino, Gavello, Guarda, Loreo, Papozze, Polesella, Porto Viro, Rosolina, Rovigo, Taglio di Po e Villanova Marchesana.

Un progetto da 16,2 milioni riguarda la realizzazione di una condotta di adduzione idropotabile primaria fra Adria e Canalnovo, che interesserebbe i comuni di Adria, Corbola, Papozze e Villanova Marchesana, mentre altri 15 milioni servirebbero per una condotta da Ca’ Diedo a Porto Viro, che collegherebbe Rosolina, Porto Viro e Porto Tolle. Poi, la realizzazione di una condotta Corbola-Ariano per l’interconnessione con il Savec, il Sistema acquedottistico del Veneto centrale, con una spesa di 366mila euro. A Corbola, per il ripristino della funzionalità di due filtri a sabbia della centrale di potabilizzazione, sono previsti altri 219mila euro. Per la realizzazione del terzo lotto della condotta di adduzione idropotabile Villamarzana–Occhiobello, nel tratto di Fiesso, si prevede una spesa di 3,66 milioni. Altri 2,5 milioni servono per il rifacimento dell’attraversamento dell’Adige tra Vescovana e Rovigo, mentre 9,7 sono necessari per le opere urgenti di adeguamento della centrale di potabilizzazione di Boara Polesine, 183mila per il ripristino delle opere di presa a fiume delle centrali di Badia e Anguillara e 915mila per la realizzazione di un nuovo pozzo e di un nuovo collettore di adduzione dell’acqua da inviare a trattamento alla centrale di potabilizzazione di Castelnuovo Bariano.

Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 12:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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