Siccità, rischio razionamento dell'acqua, summit dell'Autorità di bacino per l'Adige

Domenica 19 Giugno 2022 di Roberta Paulon
L'Adige quasi in secca

ROVIGO - Acqua, risorsa vitale da tutelare subito e a ogni costo. Se il Po conosce la peggior secca degli ultimi 70 anni, l’Adige è il prossimo “osservato speciale”.

Legambiente e Arpav hanno avviato uno specifico progetto di tutela “Operazione fiumi. Esplorare per custodire”, volto a monitorare qualità e quantità di acqua disponibile, ma anche mirato a informare i cittadini sui corretti comportamenti da tenere per la tutela della risorsa idrica.

SICCITÀ
Finora i prelievi idrici non hanno subito interruzioni, ma anche il secondo fiume d’Italia, che fornisce l’acqua alla rete idrica di gran parte dei comuni polesani, è in stato di profonda siccità. Il prossimo incontro dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici istituito all’Autorità di bacino Alpi orientali, previsto per giovedì 23, sarà determinante per definire il grado di siccità raggiunto. Rispetto alla siccità severa che sta aggredendo tutto il Veneto, con livelli dei fiumi e delle falde vicini ai minimi storici, Legambiente invita e sollecita le istituzioni ad affrontare con decisione la carenza d’acqua, senza procrastinare decisioni, anche drastiche, come il razionamento, lo stop ai prelievi superflui e controlli a tappeto per stanare chi preleva abusivamente da pozzi e corsi d’acqua. Il razionamento dell’acqua è alle porte anche per i comuni della Destra Adige.
L’indagine sullo stato del fiume ha evidenziato la presenza sugli argini di plastica, bottiglie di vetro, metalli, indumenti ed è stata rilevata una elevata presenza di carta riconducibile alla campagna elettorale da poco conclusa a Verona.

QUALITÀ DELL’ACQUA
Le cattive notizie vengono parzialmente attenuate dalla notizia che almeno la qualità dell’acqua dell’Adige è chimicamente buona, segno che il livello di depurazione è sufficiente. Nell’ambito della “Operazione fiumi” sono stati presentati i risultati dei campioni raccolti dai volontari durante di mese di maggio e analizzati dai laboratori Arpa Veneto. I parametri osservati dalla campagna di Legambiente di quest’anno, oltre al batterio Escherichia coli, i batteri fecali che permettono di verificare lo stato di depurazione delle acque, sono Ftalati e Glifosate. Il Glifosate è un erbicida utilizzato diffusamente da circa 40 anni in agricoltura, mentre gli Ftalati sono una famiglia di sostanze chimiche riconducibili alla degradazione delle plastiche. Tutti i dati verranno raccolti in un dossier conclusivo.

I DATI
Per quanto riguarda la concentrazione di escherichia coli nell’Adige, l’acqua di Rovigo, Anguillara Veneta e Rosolina è la migliore di tutto il fiume, cioè quella con le più basse concentrazioni di batteri fecali. Ciò non solo per la minor densità di popolazione rispetto a Verona, ma soprattutto per l’efficacia del sistema di depurazione. Dei sette punti monitorati, uno soltanto supera di poco il valore limite di 1000 Mpn/100ml, quello di Bussolengo. Una fotografia, quella scattata dai volontari di Legambiente, senz’altro migliore rispetto allo scorso anno, quando i superamenti dei valori di allerta erano stati riscontrati in quattro punti. Secondo le analisi condotte dall’Arpav, anche lo stato chimico del fiume è buono in tutti i corpi idrici monitorati a eccezione di un caso, il torrente Alpone, legato a superamenti dello standard di qualità della media annua del Pfos (acidi tensioattivi). Tra gli inquinanti specifici è stato rilevato un superamento (nell’Adige) dei valori medi annui previsti dalla normativa per un prodotto della degradazione del Glifosate.

Ultimo aggiornamento: 16:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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