Sotto sequestro una discarica abusiva con amianto su un'area di settemila metri quadri

Sabato 5 Settembre 2020 di Federico Rossi
Il casale abbandonato ridotto a discarica abusiva messo sotto sequestro dalla Guardia di Finanza
BADIA POLESINE - Lastre di amianto, veicoli senza targhe e mezzi di trasporto in stato di abbandono. È quanto scoperto a Badia dalla Guardia di finanza che nella giornata di ieri ha annunciato di aver posto sotto sequestro un’area pari a 7mila metri quadri. Nel corso delle operazioni di sopralluogo, i Finanzieri si sono trovati davanti autoveicoli, trattori e altri mezzi in stato di abbandono privi delle targhe di immatricolazione, nonché diversi quantitativi di lastre, presumibilmente del materiale ritenuto pericoloso. L’area destinata a discarica comprendeva anche pneumatici fuori uso, elettrodomestici, materiale inerte da demolizione, resti di mobili e materassi, tubi e materiali plastici, dando l’idea che per anni il sito sia stato utilizzato per l’accumulo di ogni genere di rifiuti. 
COMUNE INFORMATO 
Della situazione è stato quindi messo al corrente il Comune. «Siamo stati informati – commenta il primo cittadino di Badia Giovanni Rossi – come sindaco ho avuto comunicazione e ho interessato il comandante della Polizia locale anche per eventuali futuri controlli». Un caso su cui interviene anche il consigliere comunale Cristian Brenzan, che già in passato aveva segnalato abbandoni di rifiuti nel territorio, specie al confine col Veronese e a ridosso della Transpolesana. «Come consigliere avevo fatto presente la situazione. Conosco abbastanza bene la zona, mentre l’area in questione credo si trovi tra l’inizio della frazione di Villa d’Adige e via Bovazecchino – spiega il capogruppo di maggioranza – Si tratta di un punto periferico rispetto al centro e spero si riescano a individuare le responsabilità. Il tema del contrasto all’abbandono dei rifiuti rimane importante per l’amministrazione comunale». 
INTERESSATA ANCHE L’ARPAV 
Sullo sfondo ci sono poi gli eventuali sviluppi dettati dalla scoperta, mentre nel frattempo le Fiamme gialle annunciano l’interessamento dell’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto. «Sono in corso accertamenti per individuare i responsabili e la proprietà dell’area – fa sapere in una nota il comando provinciale della Guardia di finanza – Del fatto è stata avvisata l’Autorità giudiziaria e per qualificare il grado di pericolosità del materiale rinvenuto è stata interessata l’Arpav di Rovigo. L’area individuata è stata delimitata e sequestrata poiché i fatti costituiscono reato ai sensi dell’art. 256 del Testo Unico ambientale 152/2006 con l’aggravante che i rifiuti smaltiti sono pericolosi. La condotta individuata non è solo potenzialmente lesiva del diritto alla salute di ciascun cittadino, ma rappresenta una pratica di illecita concorrenza nei confronti degli operatori che, rispettosi delle regole, si sobbarcano gli oneri per un corretto smaltimento dei materiali pericolosi per la salute della collettività».
IL PRECEDENTE 
Gli abbandoni di rifiuti restano dunque sotto la lente delle forze dell’ordine. Poco più di un anno fa, a Fiesso Umbertiano, i carabinieri scoprirono un deposito di scarti di plastici e tessili. Un capannone ormai inutilizzato da anni, riempito fino al tetto di residui e trasformato in una discarica. Il Nucleo operativo ecologico di Venezia individuò circa 5mila metri cubi di rifiuti ammassati fino a lambire il soffitto della struttura. 
© riproduzione riservata
Ultimo aggiornamento: 08:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci