​Adige e Po, i due fiumi sono in secca: c'è preoccupazione

Lunedì 11 Marzo 2019 di Giannino Dian
Adige e Po, i due fiumi sono in secca: c'è preoccupazione
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TAGLIO DI PO - La scarsità di acqua nei fiumi Adige e Po preoccupa il Consorzio di Bonifica Delta Po, ma ancora non vi è alcuna emergenza per cui gli operatori agricoli possono stare tranquilli così come 15 mila persone che vengono servite dall'acqua potabile derivata dall'impianto di sollevamento e potabilizzazione di Ca' Vendramin nel comune di Taglio di Po. Queste informazioni arrivano dai dirigenti del Consorzio di Bonifica Delta del Po i quali, sulla scorta dei dati idrometrici rilevati sul fiume Po a Pontelagoscuro, provincia di Ferrara (circa 750 metri cubi al secondo) e sul fiume Adige a Boara Pisani, provincia di Padova (circa 300 metri cubi al secondo), affermano che, per ora non vi è alcun allarme siccità pur essendo in assenza di piogge ormai da molti mesi. Se questa situazione di mancanza di piogge continuerà anche per le prossime settimane, allora ci sarà la probabilità di una ulteriore diminuzione della quantità di acqua nei due fiumi e il pericolo è la risalita del cuneo salino che metterebbe in ginocchio gli operatori agricoli che hanno necessità di irrigare i campi per diverse colture.
SCARSA PIOVOSITÀ«L'attuale situazione si limita alla sola preoccupazione della mancanza di piogge, perchè per effetto dello scioglimento delle poche nevi presenti sulle montagne, il livello dell'acqua nei fiumi si manterrà così fino alla tarda primavera ovvero, aprile maggio - afferma il presidente Adriano Tugnolo -. Invece, se non dovesse piovere anche dopo questo periodo, allora avremo bisogno d'iniziare le irrigazioni dei campi soprattutto quelli coltivati a mais e soia e più avanti garantire l'acqua alle coltivazioni di riso. Per ora, solamente nelle zone con terreni sabbiosi di Rosolina e Sant'Anna di Chioggia dove vi è una grossa coltivazione di prodotti orticoli e vi è un calendario irriguo anticipato rispetto al resto del territorio del Consorzio, l'acqua necessaria è tutt'ora garantita. Tutto il mondo agricolo è in apprensione e spera che arrivino le salutari piogge primaverili e chi governa il territorio si faccia carico di trovare dei sistemi risoluti della situazione».
LA SOFFERENZA«Noi del Consorzio di bonifica, con il personale, coordinato dai tecnici responsabili delle cinque Unità territoriali (Sant'Anna di Chioggia-Venezia; Rosolina; Porto Viro; Isola di Ariano e Porto Tolle) sia del Delta che del Basso Veneziano, da tempo ci siamo preparati e prestiamo la massima attenzione all'evolversi della situazione climatica - aggiunge il direttore generale, ingegnere Giancarlo Mantovani -. Abbiamo già predisposto le pompe ed ogni altro strumento onde garantire, se necessario, il perfetto funzionamento di tutti i nostri 39 impianti idrovori ed irrigui. E' vero che il livello dei fiumi è più basso del solito di questi tempi, soprattutto per la mancanza delle precipitazioni di circa il 70 per cento rispetto al precedente periodo che va da ottobre a febbraio, ma per ora possiamo dire soltanto che siamo in sofferenza ma non in emergenza».
SERVONO I BACININon ci sono più le tradizionali stagioni, le piogge scarseggiano e più delle volte sono torrenziali, nevica nel centro-sud e raramente e poco sulle nostre montagne del nord Italia e le temperature sono aumentate in tutto il pianeta, le varie Autorità di bacino del fiume Po e del fiume Adige, così come la Regione e lo Stato devono pensare concretamente alla realizzazione di bacini acquiferi con capienti invasi per trattenere l'acqua dolce e distribuirla nei periodi di siccità, soprattutto per le prime necessità che sono l'alimentazione delle persone, degli animali e l'irrigazione delle terre per le produzioni agricole e non per altri usi, importanti si, ma sicuramente meno di quelli essenziali per garantire la vita delle persone e degli animali.
Giannino Dian 
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