Scuola, scoppia la protesta. Classi “pollaio” con finestre che non si aprono

Domenica 21 Giugno 2020 di Roberta Merlin
Sit in alla scuola Bonifacio
ROVIGO Classi troppo numerose e con troppi disabili. Un gruppo di genitori dei 96 alunni che a settembre frequenteranno la prima alle medie Bonifacio si sono trovati, ieri mattina, davanti alla scuola per chiedere il dietrofront dell’Ufficio scolastico al piano di riduzione delle prime classi. La dirigente del Comprensivo Rovigo 1 Maria Rita Pasqualin, nei giorni scorsi, ha infatti comunicato a insegnanti e famiglie una notizia che ha lasciato non poco sconcerto, ossia il no alla richiesta dell’istituto di attivare una quinta sezione per la classe prima, in vista del prossimo anno scolastico.
SITUAZIONE INSOSTENIBILE
Tra i 96 alunni che da settembre entreranno alle medie in Commenda, sono presenti sette ragazzi con disabilità, di cui tre con problematiche gravi. «Si formeranno quattro sezioni da 24 alunni, di conseguenza tre classi con due alunni disabili, di cui uno grave - spiega il presidente del consiglio d’istituto Mario Andriotto - in aula ci saranno dunque due insegnanti di sostegno e in certi momenti, anche una ooperatrice sociosanitaria. Questo significa un affollamento dell’aula in piena emergenza Covid, secondo la quale si stanno riorganizzando le scuole per garantire proprio il distanziamento anche tra alunni della stessa classe. In alcune aule non si possono aprire addirittura le finestre, rotte da diverso tempo e mai più riparate. È davvero contraddittorio pensare di organizzare l’anno scolastico con 27 persone in classe, in particolare in queste condizioni dove, in certi casi, non può essere garantito nemmeno il ricambio dell’aria».
Oltre a un serio problema igienico-sanitario, ci sono le problematiche relative alla convivenza in aula tra addirittura tre insegnanti, due di sostegno e uno di ruolo, con rishci di rallentamenti della didattica. «Se le problematiche relative all’insegnamento possono essere superate - spiega la docente Silvia Rizzi - a preoccupare è la sicurezza di alunni e insegnanti. Non ci sono spazi sufficienti per garantire il distanziamento in aula, il sovraffollamento delle classi è una problema che ci preoccupa sotto diversi aspetti. Nel frattempo, la settimana prossima organizzeremo le nuove classi prime secondo due soluzioni, ossia con i 96 alunni divisi in quattro o cinque sezioni».
A dire no alle classi “pollaio” anche i genitori degli alunni che da settembre inizieranno a frequentare le medie in via della Costituzione. «È davvero assurdo pensare di stipare 27 persone in un’aula quando il Governo sta preparando linee guida per il ritorno in classe basate sul distanziamento - sottolinea Giovanni Sudano - i nostri figli non si troveranno in una situazione di sicurezza in classi “pollaio”, chiediamo pertanto un dietrofront sul numero di sezioni che verranno attivate, visto anche il grande numero di iscritti». «Siamo in strada per fare sentire la nostra voce - aggiunge Gustavo De Filippo, genitore di un alunno prossimo a entrare in prima - la dirigenza dell’Istituto non può subire una decisione simile senza essere interpellata. Siamo pertanto accanto alla scuola per chiedere classi meno affollate e più equilibrate».
EDIFICI INADEGUATI
Accanto al problema delle classi “pollaio”, le scuole della città si trovano ad affrontare anche la questione del cattivo stato degli edifici scolastici, strutture vetuste che risalgono, come le Bonifacio, agli anni 70, che necessitano di interventi di restauro e messa in sicurezza, dai bagni ai serramenti. Lo scorso dicembre il presidente della Provincia Ivan Dall’Ara ha manifestato non poca preoccupazione per il fatto che ben 50 scuole del territorio sono ancora prive del certificato di prevenzione antincendio proprio a causa di problemi di adeguamento strutturale. Lo stato di abbandono degli edifici che ospitano le scuole della città riguarda, però, anche l’ordinaria manutenzione. In questi giorni, per esempio, i maturandi alle prese con gli esami nei vari istituti e licei di via della Costituzione si trovano istituti avvolti da erba alta con un evidente stato di incuria. Uno stato di abbandono degli edifici scolastici che toglie il prestigio e la dignità che merita la scuola.
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Ultimo aggiornamento: 16:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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