Stefano Boaretti, dall'alta moda ai tribunali: le toghe più belle d'Italia sono le sue

Domenica 15 Gennaio 2023 di Nicoletta Canazza
Il sarto Stefano Boaretti

ROVIGO - A parte il maghetto Harry Potter, ci sono pochi altri ad aver bisogno di indossare abitualmente una toga: gli avvocati e i giudici oppure i docenti universitari. La curiosità è che vengono da una sartoria di Rovigo le toghe indossate da molti professionisti che esercitano nei tribunali veneti e ormai anche in quelli fuori regione. Il sarto Stefano Boaretti forse non immaginava di specializzarsi in questo settore, né che le sue toghe avrebbero sfilato nelle austere aule di giustizia conquistando clienti al pari degli abiti di sartoria che escono dal suo laboratorio, però chi passa davanti al suo negozio, la Sartoria Mazzini nell'omonima via a fianco del tribunale di Rovigo, non può fare a meno di notare il gran numero di toghe allineate in vetrina con le cordonature di ordinanza e in attesa di essere consegnate ai propri committenti.

PASSIONE E INTUITO
«Tutto è iniziato con un cliente che mi chiese di confezionarne una, poi il passaparola ha fatto il resto e ora lavoro soprattutto per gli ordini professionali. Prima del covid, nei tribunali si trovavano facilmente toghe per gli avvocati che ne erano sprovvisti, poi c'è stata l'esigenza di evitare contatti e contagi», racconta Boaretti, che fin da bambino voleva fare il sarto. Una passione coltivata con gli studi e maturata con diverse esperienze lavorative da stilista modellista quando il manufatturiero non aveva ancora intrapreso la via della delocalizzazione. Nel suo curriculum ci sono collaborazioni con il teatro, anche al Sociale di Rovigo, e incarichi da stilista in diverse aziende; è stato vestierista a Milano lavorando nei back stage delle sfilate di alta moda e vestendo le super top degli anni Novanta come Herzigova, Bruni o Ghauri. Poi la scelta di tornare a Rovigo.

Oggi il suo laboratorio affianca alla produzione classica per uomo e donna quella per gli ordini professionali. Rifornisce gli ordini degli avvocati di Padova, Ferrara, Vicenza. Molti capi finiscono anche a Roma o altrove. «Richiesti da avvocati che sono venuti a discutere cause a Rovigo e hanno apprezzato le toghe sartoriali», spiega Boaretti, che ha realizzato toghe anche per l'apertura dell'anno accademico ai docenti universitari, diverse a seconda delle facoltà. I numeri sono quelli di una produzione di nicchia, ma dove la qualità fa ancora la differenza.

QUALITÀ E TECNOLOGIA
«Per realizzare una toga servono 3,5 metri di tessuto e un metro tra raso e velluto per le rifiniture. Dettagli e realizzazione su misura lontanissimi dalla produzione industriale, con garanzia di capi che non si sgualciscono». Qualità sartoriale che rende le toghe anche oggetti del desiderio. Strano a dirsi, ma può succedere che qualcuno pensi perfino di rubarle. «Succede spesso», conferma Boaretti. Per questo ha pensato a un microdispositivo da inserire nelle etichette dei suoi capi, che ne permetta la tracciabilità via smartphone rendendo la toga davvero unica. «Lo sta mettendo a punto un'azienda di Padova e dovrebbe essere pronto entro l'anno», dice. Al laboratorio affianca anche i corsi dove insegna tecniche di cucito. Il made in Italy è anche questo.

 

Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 09:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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