Anche in Polesine medici "a gettone" per tamponare i vuoti del Pronto soccorso

Lunedì 17 Ottobre 2022 di Francesco Campi
Il Pronto soccorso di Rovigo

ROVIGO - Nuove assunzioni di medici, ma con la necessità di chiedere ancora il supporto degli specializzandi e, soprattutto, di ricorrere ai “medici a gettone” per far fronte alle difficoltà di reperimento di specialisti di Urgenza emergenza e di Anestesia e rianimazione. Su quest’ultimo tema si sta riaprendo un dibattito a livello regionale, anche se il fenomeno è sempre più diffuso ovunque, anche perché questa tipologia di contratti fanno lievitare i costi per le aziende sanitarie.
Negli ultimi giorni l’Ulss Polesana ha sottoscritto i contratti di assunzione a tempo determinato di due dottori, come dirigenti medici di Chirurgia generale, Gianluca Buzzi e Beatrice Salmaso, in formazione specialistica con specializzazione prevista per gennaio 2023 ed a tempo indeterminato di cinque dottori: come dirigente medico di Ematologia Lucia Tognolo, medico in formazione specialistica con specializzazione prevista per il 7 novembre, come dirigenti medici di Medicina Trasfusionale Sebastiano Iodice e Chiara Poletti, con specializzazione prevista per il 4 novembre, di un dirigente medico di Neurologia, Francesca Carta, con specializzazione prevista analogamente il 4 novembre, nonché di un dirigente medico in Pediatria, Francesco Sansone. L’unica assunzione a tempo indeterminato di un medico già specializzato è quella della nuova dirigente di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, la dottoressa Valentina Corazzini. E se per altri tre specializzandi con contratto in scadenza a settembre, l’incarico è stato prorogato fino alla fine dell’anno, alla dottoressa Marcella Rinaldo in Medicina Trasfusionale, alla dottoressa Eliana Miozzo in Medicina Generale e al dottor Edoardo Angelini in Oculistica, sono stati prorogati in massa anche tutti i contratti di collaborazione e liberoprofessionali, non solo ai medici ma anche al personale infermieristico, per quanto riguarda l’esecuzione di tamponi e la somministrazione di vaccini anti-Covid.

PRONTO SOCCORSO

Il punto più delicato riguarda il Pronto soccorso e dei “gettonisti”. Come si legge nella deliberazione del 5 ottobre del direttore generale, «il direttore della Uoc Pronto soccorso, a causa della grave carenza di personale e della difficoltà di reperimento di medici qualificati nell’area professionale dell’urgenza/emergenza con gli strumenti di reclutamento ordinario, con nota in atti, chiede l’attivazione di 2 incarichi libero-professionali con professionisti esterni, per lo svolgimento di attività assistenziali presso le Uoc Pronto Soccorso degli Ospedali dell’Azienda, al fine di scongiurare il rischio di interruzione di pubblico servizio». Ecco, allora l’incarico, già dal primo ottobre, per un anno ai dottori Cristiana Manzetto e Gaetano Morgillo.

CARENZA GENERALIZZATA

Il problema della carenza dei medici di Emergenza Urgenza non riguarda solo Rovigo, ma è diffuso in tutto il Paese. Da una parte pesa l’insufficiente, ed errata, programmazione universitaria del passato, per cui è ancora in corso di smaltimento l’imbuto formativo tra laurea e specializzazione. Dall’altra, invece, incide la fuga da reparti ad alto tasso di stress e di responsabilità, arrivati al punto di rottura con l’emergenza Covid. Fatto che, fra l’altro, dissuade i giovani dall’imboccare quella strada, come evidenzia Anaao-Assomed che sottolinea come siano rimasti vacanti il 50% delle borse per la specializzazione in Medicina d’urgenza e il 14% di quelle per Anestesia e rianimazione. Il risultato è che i concorsi vanno semideserti. Ecco, allora, il ricorso, sempre più diffuso a contratti liberoprofessionistici. Con i costi che lievitano. Per i due incarichi in Pronto soccorso, della durata di un anno, con il compenso di 60 euro l’ora lordi, la spesa complessiva è stimata in 224.640 euro.
 

Ultimo aggiornamento: 10:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci