Salvataggio Iras, ultimi barlumi di speranza: la Regione prende tempo per valutare la proposta comunale

Giovedì 2 Febbraio 2023 di Francesco Campi
Salvataggio Iras, la Regione temporeggia. La sede di Casa Serena e la commissaria Stella

ROVIGO - Un'esile fiammella, un barlume di speranza. E quasi si trattiene il fiato per non spegnere quell'ultima luce prima che su Iras e Casa Serena calino le tenebre. La Regione si è presa del tempo per valutare la controproposta inviata da Palazzo Nodari pochi minuti prima delle 18 di martedì, ultimo giorno indicato dal commissario straordinario dell'Iras Tiziana Stella come quello entro il quale il Comune avrebbe dovuto approvare tutto e non fare un ulteriore rilancio. La nuova bozza dell'accordo di programma solo in parte recepisce le indicazioni arrivate dalla Regione, riproponendo alcuni vincoli della prima versione, come fissare già una somma, in questo caso di oltre 200mila euro annui per almeno 10 anni, per l'affitto che l'Ulss 5 dovrebbe pagare per la parte di Casa Serena destinata ad aule, foresteria e centro diurno, con la ristrutturazione in capo al Comune, nonché quella per la vendita all'Ater dell'ala est, indicata in 2,2 milioni rispetto ai 2,8 della prima versione, nonostante sia in corso una perizia di stima. Fra le altre cose, si chiede alla Regione di impegnarsi a non chiedere all'Iras il rimborso di 1,8 milioni di fondo di rotazione fino al 2028.

CAMBI DA DISCUTERE
Numerose le modifiche al testo riproposto da Venezia. Questo richiederà, dunque, ulteriori valutazioni degli uffici regionali. Ma la partita, oltre che tecnica, è anche politica. Anzi, soprattutto politica. Perché se fosse stato solo in considerazione degli aspetti tecnici l'Iras sarebbe già stato messo in liquidazione. Invece finora la volontà di raggiungere la salvezza dell'ente e garantire un futuro per Casa Serena, evitando di lasciar gravare sulla città non solo una pesante controversia aperta, ma anche un'enorme stabile abbandonato e cadente, è stata forte, perché anche la Regione lo vivrebbe come una sconfitta, seppur le ricadute siano tutte su Rovigo.

Non a caso la giunta si stava attivando per modificare anche il vincolo di destinazione all'uso sociale di Casa Serena, aspetto ritenuto imprescindibile dal Comune, intenzionato a tirare dentro la partita anche soggetti privati.

POSIZIONE CONTRARIA
Il commissario Stella, però, sembra irremovibile nella volontà di non proseguire oltre il termine indicato in quella che ha definito «difficile trattativa», perché, ha aggiunto, «in questi mesi l'atteggiamento del Comune è rimasto contraddittorio, come già riferito dal precedente commissario: mentre, per un verso, afferma la propria disponibilità per risolvere i problemi di Iras e pur avendo dei concreti interessi in tal senso, si deve purtroppo registrare una tendenza non pienamente collaborativa».
Atteggiamento che in parte traspare dalla nuova controproposta di accordo di programma, che per forma e modi non sembra essere stata accolta con rose e fiori a Venezia. Anche perché, in caso di modifiche, il testo dovrà essere ancora rivisto dal Comune e poi di nuovo dalla Regione. In quanto tempo? Il passaggio del 3,2 milioni, uno dei punti nodali, è stato modificato, arrivando quasi a quella cifra, ma cambiando la formula rispetto alla proposta regionale: «Il Comune di Rovigo - si scrive - avendo effettuata apposita istruttoria da parte del competente Ufficio comunale sulla scorta degli importi delle opere eseguite e delle modalità di finanziamento comunicate da Iras, ha quantificato in curo 3.127.515,29 il valore degli investimenti non ancora ammortizzati da parte di Iras, scomputati dai contributi a fondo perduto erogati dalla Regione Veneto e dallo Fondazione Cariparo, nonché dai contributi elargiti dal Gestore dei Servizi energetici per l'installazione dei pannelli fotovoltaici. Il Comune e l'istituto danno reciprocamente atto che la predetta somma onnicomprensiva è da considerare come satisfattiva di qualsiasi eventuale pretesa da parte di Iras, sorgente dalla concessione-contratto sottoscritta il 21 gennaio 2004 non avendo Iras, mediante il riconoscimento della suddetta somma, a seguito della retrocessione dell'immobile e alla risoluzione per mutuo consenso della concessione contratto, più nulla da esigere ad alcun titolo».

Ultimo aggiornamento: 10:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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