Torna l'allarme salmonella nell'Adige: il batterio individuato a Badia Polesine

Venerdì 13 Dicembre 2019 di Federico Rossi
L'Adige a Badia Polesine
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BADIA POLESINE - Torna l’allarme salmonella. Il Comune di Badia invita alla prudenza nell’utilizzo di acque superficiali per l’irrigazione di prodotti agricoli destinati al consumo a crudo. Con un avviso pubblico, gli uffici municipali di piazza Vittorio Emanuele II informano la cittadinanza delle misure di prevenzione, dato che nei giorni scorsi l’ente ha ricevuto una nota dell’Ulss 5 con la quale si segnala che le analisi svolte dall’Arpav, l’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale, sulla base dei campioni prelevati dalla maggior parte dei fiumi di pianura, evidenziano la presenza di salmonella.
 
Ciò detto e in considerazione del fatto che i batteri sono sempre potenzialmente presenti nelle acque superficiali di fiumi e canali del territorio, la nota inviata dall’azienda sanitaria invita a diffondere alcune misure da mettere in atto nell’utilizzo dell’acqua per l’irrigazione di orti e giardini.
«I prodotti agricoli destinati a consumarsi a crudo (frutta e verdura), coltivati nei terreni irrigati con acqua proveniente dal fiume Adige, è buona prassi igienico-sanitaria che vengano accuratamente lavati con acqua potabile prima del consumo», si legge nelle raccomandazioni trasmesse al Comune dall’Ulss 5. Nell’avviso pubblico, pubblicato a firma del sindaco Giovanni Rossi, si raccomanda «alla cittadinanza di lavare accuratamente, prima del consumo, i prodotti agricoli (frutta e verdura) coltivati nei terreni irrigati con acque superficiali; e agli operatori del settore alimentare primario, a seguito di valutazione del rischio, di utilizzare, se del caso, acqua potabile o acqua pulita, ove necessario, in modo da prevenire la contaminazione dei prodotti primari, in particolare per quanto riguarda i prodotti agricoli da consumarsi a crudo».
Il problema salmonella era esploso a fine agosto, quando l’Ulss padovana aveva invitato i Comuni della Sinistra Adige a non usare l’acqua del fiume a scopo irriguo. I sindaci polesani si erano trovati interdetti su cosa fare, visto che dall’Ulss 5 non erano arrivati allarmi. Solo dopo si erano avute analisi anche sul lato polesano, evidenziando la presenza della salmonella e l’eguale emissione, da parte dei Comuni, di divieti di utilizzo dell’acqua dell’Adige, per una decina di giorni, fino al rientro nei limiti di legge.
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