ROVIGO/PADOVA - Finale Rovigo-Petrarca III, la resa dei conti.
È la partita più giocata della palla ovale italiana: 176ª edizione di campionato e 186ª ufficiale, comprese quelle di coppa. Si disputa ininterrottamente da 75 anni e continua a essere quella decisiva, confermando il Veneto la terra di questo sport. Comunque vada a finire la regione porterà a casa il 49° scudetto con 5 squadre diverse (Treviso, Fiamme Oro Padova e Mogliano le altre) su 92 assegnati, il 53,26%.
Il derby d’Italia odierno è la bella.
Nel 2021 al “Plebiscito” di Padova (ultima finale giocata in casa della miglior classificata di regular seson) il Rovigo ha fatto il colpaccio vincendo, da sfavorito, 23-20 con una meta segnata dal sudafricano Carel Greeff al 79’58”. Numeri diventati una maglietta celebrativa in Polesine e una ferita ancora sanguinante nel Padovano.
Nel 2022 a Parma (prima finale in campo neutro) la rivincita con il pronostico rispettato e il Petrarca a imporsi 19-6, rompendo l’equilibrio a inizio ripresa con il cambio di direzione da ala del pilone Mirco Spagnolo, nella meta decisiva del successo.
Il Petrarca è ancora favorito, nonostante il primo posto di Rovigo, per esperienza dei giocatori nelle finali, qualità e quantità della rosa, budget con cui è stata allestita, tipo di gioco basato su difesa, piede (il cecchino Scott Lyle) e pacchetto di mischia più adatto a una partita secca, dove l’aspetto mentale, un episodio o un errore possono fare la differenza. Il Rovigo proverà a rispondere con il gioco più aperto e a tutto campo che lo contraddistingue, dove l’uomo simbolo è il figiano Ratuva Tavuyara.
I DUE TECNICI
Sarà anche una bella sfida tra due tecnici giovani, emergenti, e fatti in casa. Il padovano Andrea Marcato, 40 anni, è alla quarta finale scudetto, più due di Coppa Italia (vinte). Per lui sarebbe il terzo successo in campionato, supererebbe i colleghi Guidi, Cavinato, Brunello e Casellato a quota 2.
«È il coronamento di una stagione bellissima - dice - Di un percorso iniziato tre anni fa. È stato un bel campionato, durante il quale abbiamo lottato duramente per ogni singolo obiettivo, ora è arrivato il più importate. L’ennesimo derby d’Italia».
Il rodigino Alessandro Lodi, 44 anni, è alla prima finale. Ha preso la squadra in mano dopo la fuga dell’ex ct degli Springboks Allister Coetzee e dal 6° posto e l’ha portata al primo, valorizzando molti giocatori, compreso l’Mvp del campionato Giovanni Montemauri. «Questa finale convalida il grande lavoro fatto dai ragazzi - spiega - Abbiamo di fronte la squadra che ha dominato le ultime stagioni. Ci siamo preparati al meglio per battere i pronostici e chiudere in bellezza».
LE FORMAZIONI
FEMICZ ROVIGO: Diederich Ferrario (c); Moscardi, Tavuyara, Van Reenen, Sarto; Montemauri, Chillon; Casado Sandri, Stavile, Cosi; Lindsay, Steolo; Swanepoel, Giulian, Quaglio. A disposizione: Ferraro, Leccioli, Pomaro, Ferro, Sironi, Lubian, Bazan Vélez, Uncini. All. Alessandro Lodi
PETRARCA: Lyle; Esposito, De Masi, Broggin, De Sanctis; Faiva, Tebaldi; Trotta (c), Nostran, Casolari; Panozzo, Galetto; Hughes, Cugini, Spagnolo. A disposizione: Borean, Carnio, Bizzotto, Michieletto, Ghigo, Citton, Capraro, Montagner. All. Andrea Marcato
ARBITRO Gianluca Gnecchi di Brescia; gdl Vedovelli-Munarini; 4°-5° u. Russo-Rosella; tmo Liperini
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