La Rugby Rovigo si piega al "mostro" Fir. Zambelli: «Basta alto livello, stadio e giovani i nostri nuovi obiettivi». E chiede di spostare la sede della finale scudetto

Sabato 29 Aprile 2023 di Ivan Malfatto
Francesco Zambelli, accanto a Yarno Celeghin, nell'incontro pubblico con soci e tifosi alla club house del "Battaglini"

ROVIGO - Il presidente Francesco Zambelli è un fiume in piena. È tornato a parlare pubblicamente giovedì sera in club house nell’incontro preparatorio all’assemblea societaria che il 3 maggio eleggerà il nuovo cada della FemiCz Rugby Rovigo e toccato tanti temi importanti.

Dal “mostro” a due teste e sotto il nulla creato in 13 anni dalla Federazione rugby per l’alto livello al futuro dei Bersaglieri. Dalla richiesta al presidente Innocenti di giocare la finale allo stadio “Battaglini”, se Rovigo si qualificherà, al dilemma Tavuyara per la prossima stagione. Passando per la nuova mission del club: crescita dei giovani e miglioramento dell’impianto, senza trascurare le ambizioni a scudetto, in attesa che lassù qualcosa cambi. Ecco una sintesi.

1) Il “mostro”. «Da 10-12 anni lotto per riportare il Rovigo nell’alto livello. Inutilmente. L’impianto federale ha partorito un “mostro” a due teste. Quei due là sopra e sotto il nulla! A Benetton Treviso e Zebre in Urc tutto. A noi del Top 10 deve bastare la soddisfazione di mettere in luce qualche giocatore che quelli sopra vengono a prendersi. Come si può pretendere che una squadra rappresentativa di niente, le Zebre, sia finanziata a scapito di chi come noi da quasi 90 anni fa questo sport? Per quello che Treviso e Zebre vincono cosa cambia se invece di 5 milioni a testa dalla Fir ne ricevono 3 e il resto viene distribuito per alzare il livello? Di loro vittorie salutari, che tengono in piedi il rugby italiano, ne vedo poche. Con questo modello di sviluppo chissà quando Rovigo, Petrarca e altri convinceranno la Fir che il “mostro” può avere 4 teste. O una sola (stile Jaguares in Argentina, ndr) facendo crescere le squadre di Top 10».

OBIETTIVO GIOVANI

2) Nuova mission. «Non potendo fare l’alto livello, Rovigo i prossimi 4-5 anni avrà altri obiettivi: potenziare il settore giovanile coinvolgendo tutto il Polesine e adeguare lo stadio “Battaglini” agli standard internazionali, per farci trovare pronti, con le strutture e i giocatori prodotti da noi, se nel frattempo qualcosa cambierà. E visto quanto sta succedendo anche all’estero (crisi del Galles, ndr) qualcosa cambierà. Tutto questo mantenendo una squadra competitiva in Top 10, con l’ambizione di vincere lo scudetto».

3) Cda e capitale sociale. «La mission verrà realizzata dal nuovo consiglio d’amministrazione eletto il 3 maggio. Lo riporteremo a 9 persone più un rappresentante aggregato di ogni altra società polesana: Monti, Badia, Villadose, Frassinelle, Rosolina. I soci sono saliti da 60 a 90. L’aumento del capitale sociale si è chiuso, l’ha portato da 10.000 a 160.000 euro. L’impianto economico da 1,5 milioni di budget a stagione è sostenibile e consolidato. Il pool di sponsor è affezionato e fedele da 10 anni, grazie ai rapporti personali e alle soddisfazioni date. La FemiCz azienda ha messo in equilibrio questo ruolo e può mantenerlo anche se non sarò più io presidente. La società ora è equilibrata e serena economicamente».

4) Stadio Battaglini. «Mi impegnerò a mettere insieme tutte le parti per trovare i milioni di euro necessari ai lavori di sistemazione, per stralci: palestra da 500 mq adatta a ricevere gli ospiti; tribuna Est interamente coperta e antisismica; sintetico di uno dei campi minori; adeguamento della club house. Il “tempio” deve tornare un impianto d’avanguardia, come quando è nato 60 anni fa, riportando almeno il rugby internazionale a Rovigo, visto che non arriva l’alto livello.

5) Top 10 futuro. «Il prossimo campionato sarà ancora a dieci squadre (dovrebbe deciderlo ufficialmente il consiglio federale di oggi, 29 aprile ndr). Erano state individuate tre caratteristiche per le “licenze” di iscrizione: budget da 1,3 milioni di euro, impianto sportivo adeguato, settore giovanile. Ma si procederà con deroghe. Così anche se hai 800.000 invece di 1,3 milioni va bene lo stesso. Le deroghe saranno tolte l’anno successivo e allora, forse, scenderemo al Top 8».

INCASSO DA 125.000 EURO

6) Finale a Rovigo. «Ho mandato un messaggio a Marzio Innocenti chiedendo, se Rovigo arriverà in finale, di giocarla al “Battaglini”, non a Parma. Non essendo cambiato nulla nel Top 10 rispetto a prima ripristiniamo anche la regola della finale in casa della miglior classificata. C’è il precedente della finale di Coppa Italia, giocata a Verona. Visto che si va avanti a deroghe, deroghiamo anche qui. Dalla finale scudetto 2022, organizzata a Parma, Petrarca e Rovigo non hanno visto un euro, pur avendone incassati la Fir 24.000 mila dai biglietti dei 1.200 rodigini. Se si farà al “Battaglini”, in base all’esperienza passata, possiamo ipotizzare un incasso di 125.000 euro. Tolti 25.000 di spesa ne restano 100.000: 20 mila alla Fir come bonus, gli altri divisi fra le due finaliste».

7) Dilemma Tuva. «Abbiamo la possibilità di confermare un giocatore (Ratuva Tavuyara, ndr) che si è fatto stimare a Rovigo, ma dovremmo pagarlo il doppio degli altri visto da dove viene e le offerte che ha (si parla di 80.000 euro dal Valorugby, ndr). Mi dispiacerebbe da morire non prenderlo, ma ci sono equilibri di squadra e ragionamenti economici da fare. Se vincessimo lo scudetto, con il premio, magari si potrebbe fare un regalo ai tifosi...».

8) Lodi e lo staff. «L’attenzione e la fiducia sull’allenatore Alessandro Lodi l’ho sempre avuta. E ho ricevuto tanti consensi sulle sue qualità. Si è dimostrato più bravo a motivare, e a far giocare, i ragazzi rispetto ad Allister Coetzee, a tirare fuori da loro il meglio. Lui e il suo staff, Giazzon e i due sudafricani, funzionano bene. È giusto che vadano avanti».
 

Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 12:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci