L'anno di pandemia fa saltare anche Rovigoracconta, il festival letterario rodigino

Giovedì 29 Aprile 2021 di Sofia Teresa Bisi
MANIFESTAZIONE AD AGOSTO Nel 2020 il festival slittò di tre mesi, tra gli ospiti anche Giovanni Allevi

ROVIGO Incertezze, dubbi, restrizioni: meglio aspettare il prossimo anno. Gli organizzatori di Rovigoracconta, Mattia Signorini e Sara Bacchiega, hanno comunicato ieri la decisione di non organizzare il festival per quest’anno, perché le difficoltà e le incognite superano il piacere e i vantaggi di questa iniziativa. «Organizzare Rovigoracconta è estremamente complesso – spiegano -. È un lavoro che parte da ottobre insieme ai partner e agli sponsor: si tratta di decine di incontri, stesure di progetti, piani di marketing. Procediamo poi con editori, autori, manager, ascoltando le esigenze di tutti, per garantire agli artisti il meglio che possiamo offrire sia in termini di ospitalità che di singoli eventi, e per offrire al pubblico una proposta complessa, fatta non solo di incontri, ma di convivialità, coesione, unione. Il 2021 è stato anche più difficile del 2020 per le restrizioni e le incertezze. Noi di Rovigoracconta, tuttavia, per mesi non ci siamo scoraggiati e abbiamo cercato in tutti i modi di portare in città, di nuovo, il festival arancione». 
SOLDI E DATE
«Siamo riusciti a ottenere i fondi minimi per farlo. Tante aziende sono in difficoltà e ci hanno dato appuntamento al 2022. Avevamo le date e stavamo per comunicarvele: 11, 12 e 13 giugno. Lo staff ha iniziato a lavorare senza sosta a un piano di sicurezza per gli artisti e per il pubblico. Gli editori, i manager, gli autori e tutti i fornitori del festival hanno risposto al nostro appello velocemente, ma pochi giorni fa c’è stata l’uscita del decreto per le riaperture che, di fatto, penalizza i festival e le manifestazioni più grandi. In particolare, alcuni punti sono diventati per noi critici: la necessità di far stare tutti seduti, l’obbligo di prenotazione anticipata e di non avere persone in piedi, nemmeno in transito per andare altrove, in tutta l’area del Festival. Abbiamo pensato di riempire le piazze e le strade di sedie, ma avremmo dovuto chiudere il centro storico: un prezzo troppo alto per i commercianti e una limitazione eccessiva alla libertà di circolazione».
CENTRO STORICO BLOCCATO
« Con che serenità, poi, il pubblico sarebbe venuto in una città blindata, con il rischio in qualsiasi momento di vedere tutto annullato? Rovigoracconta è una macchina grande e complessa, e i cambiamenti non possono essere improvvisati, soprattutto se c’è ancora tanta incertezza. Tutto va programmato con mesi di anticipo. Questo decreto ci avrebbe consentito solo di spostarlo altrove, in periferia, di fare pochi appuntamenti e presentarli cambiando i numeri e il genere degli eventi delle passate edizioni. Se anche avessimo scelto questa opzione, la nostra etica non ci avrebbe permesso di realizzare un evento che si sarebbe ridotto a una rassegna per poche persone e i cui costi sarebbero comunque rimasti alti. Abbiamo rispetto per le realtà che ci permettono di realizzarlo e consentono al pubblico di partecipare a uno dei pochi Festival gratuiti in Italia. A chi sarebbe stato con noi nell’edizione 2021 va dunque il nostro infinito ringraziamento per averci creduto anche in quest’anno difficile. Scegliamo un’altra strada. Torneremo nel 2022 con il Rovigoracconta che conoscete, il festival arancione che saluta la primavera portando una grande festa tutte le persone che ogni anno vengono a vederlo». 
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Ultimo aggiornamento: 08:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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