Rapina con lo spray sotto la Cattedrale: anziana salvata da un passante

Domenica 24 Novembre 2019 di Guido Fraccon
Un' immagine di archivio
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ADRIA - Solo il sangue freddo e la prontezza di riflessi di un infermiere dell’Ulss 5 Polesana, che in quel momento stava transitando in zona, ha evitato una possibile rapina. Sull’episodio, che si è verificato venerdì mattina in via Marconi, sotto l’ombra della cattedrale, indaga la Polizia Locale. Vittima di una coppia di malviventi un’anziana. I due dopo avere suonato il campanello di casa, fingendosi due tecnici, le hanno spruzzato addosso dello spray urticante, presumibilmente al peperoncino. Il provvidenziale intervento dell’atletico infermiere, con un passato da calciatore, le ha evitato guai peggiori.
 
«Mi trovavo in zona con l’auto di servizio per una commissione - spiega l’infermiere che vuole mantenere l’anonimato - quando sono stato attirato dalle grida di questa signora. Sono sceso subito dall’auto e mi sono diretto verso la sua abitazione. In quel momento i due, quando mi hanno visto, se la sono data a gambe. Io ho subito prestato i primi soccorsi alla donna che era te sotto shock ed ho allertato le Forze dell’ordine. Sul posto è stata inviata una pattuglia di agenti della Polizia Locale».
È riuscito ad vedere in faccia i malintenzionati? «Non sono riuscito a vederli. Tutto si è svolto cosi rapidamente. Quando mi sono avvicinato si sono dati subito alla fuga. Il mio primo pensiero era rivolto alla signora. Mi è stato riferito dalla donna che si trattava di due soggetti, di bella presenza, che parlavano correttamente italiano». Volevano controllare il contatore dell’acqua? Le risulta? «Mi è stato riferito che si erano spacciati per tecnici e quando la donna ha rifiutato di farli entrare in casa, opponendosi alle loro insistenze, le hanno spruzzato addosso lo spray urticante. La signora ha sentito subito un forte bruciore agli occhi e alla gola. Ha iniziato a respirare a fatica e si è messa a urlare. Tra lo shock ed il dolore, la situazione stava precipitando. A quel punto sono intervenuto e loro sono fuggiti. Poi ho prestato le prime cure all’anziana».
Proprio alcuni giorni Acque Venete aveva denunciato il caso di falsi addetti Acquevenete, in realtà banali truffatori. “Dato che spesso gli stessi colpiscono anche più volte nella stessa zona - aveva fatto sapere il gestore del servizio idrico - è importante che gli utenti siano informati per difendersi da questi raggiri che nei casi peggiori si concludono con un furto”. Spesso i malintenzionati sostengono di dover entrare in casa, oppure chiedono di fissare un appuntamento per un controllo sulla presenza di inquinanti nell’acqua, o possono richiedere dei pagamenti, anche presentando documentazione fasulla. Una volta entrati in casa, si fanno consegnare i preziosi con un pretesto, oppure creano un diversivo per impossessarsi degli oggetti di valore presenti. È importante ricordare per prima cosa che il personale di Acquevenete non chiederà mai di entrare nelle abitazioni per effettuare analisi dell’acqua, raccogliere dati sensibili degli utenti o chiedere pagamenti di persona. “Per qualsiasi dubbio - si concludeva nella nota dell’azienda - si consiglia di telefonare al numero verde gratuito del Servizio Clienti di Acquevenete 800 99 15 44”.
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