Casa di riposo degli orrori, dal giudice i nove operatori indagati

Martedì 20 Agosto 2019
Le riprese delle telecamere in casa di riposo
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ROVIGO - I sette operatori sociosanitari e due inservienti dell'Iras, indagati per maltrattamenti contro gli anziani, oggi saranno ascoltati dal giudice per le indagini preliminari Pietro Mondaini. Entro cinque giorni sarà chiaro se il gip confermerà, modificherà o rivedrà l'ordinanza cautelare emessa dalla collega Laura Contini dopo due mesi di indagini con intercettazioni ambientali all'interno della struttura assistenziale per anziani del quartiere San Bortolo.

Nel frattempo, ieri mattina 19 agosto sono stati visti circolare per Rovigo, nei pressi della Prefettura, i componenti della commissione regionale d'inchiesta sullo scandalo delle umiliazioni Inferte a tre anziane ospiti dell'Iras, voluta dal governatore Luca Zaia. A deciderne la composizione è stata l'assessore regionale alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin: Giuseppe Gagni, dirigente della Direzione Servizi Sociali della Regione del Veneto; Giacomo Vigato, avvocato e direttore dell'unità Affari Generali e Assicurativi dell'Azienda Zero; Achille di Falco, direttore dell'unità Formazione e Sviluppo delle professioni sanitarie, dell'Azienda Zero.


 
 Mercoledì 14 agosto la Squadra Mobile della Polizia di Stato ha destinato una misura cautelare personale interdittiva a S.E.M., 47 anni, residente ad Adria; F.M., 45 anni, di Rovigo; M.G.S., 52 anni, residente a Rovigo; L.C., 53 anni, residente a Rovigo; G.B., 42 anni, residente a Rovigo; M.S., 53 anni, residente a Rovigo; F.P., 51 anni, residente a Villadose; P.C., 50 anni, residente a Rovigo; M.M., 56 anni, residente a Rovigo. Per loro, otto donne e un uomo, è scattato un immediato allontanamento dal posto di lavoro (solo i due inservienti non erano alle dirette dipendenze dell'ente, ma in capo ad una ditta esterna di pulizie) e il divieto temporaneo di svolgere l'attività professionale all'interno di strutture professionali.


Il gruppo è stato ripreso dalle telecamere nascoste posizionate un paio di mesi fa, posizionate durante un falso allarme che ha imposto l'evacuazione dallo stabile.

Secondo le ricostruzioni degli investigatori, avrebbero preso a schiaffi, percosso e offeso in maniera pesante un gruppo di anziani ospiti dell'Iras del Nucleo Arancio, tutti della stessa camera, facendo anche riferimenti in maniera volgare ad episodi della loro vita privata (a una delle anziane, infatti, chiedevano se aveva seppellito la figlia, morta in giovane età). Le immagini, inoltre, mostrano come durante i cambi dei letti e dei pannoloni usassero modi brutali sugli anziani, che non potevano reagire se non urlando visto lo stato di non-autosufficienza in cui versano. PRIMI INTERROGATORI Sembra che alcuni degli indagati fossero anche a conoscenza della presenza delle microcamere spia, ma che nonostante questo abbiano continuato nel loro comportamento violento. Questa mattina, a partire dalle 9, saranno sentiti i primi cinque indagati, domani i restanti quattro. Successivamente il giudice Mondaini potrà decidere come comportarsi, se confermare l'ordinanza che prevede il solo allontanamento dalla professione, oppure scegliere pene più aspre. Per quanto riguarda l'Iras, che insieme alla regione si costituirà parte lesa nel procedimento giudiziario che molto probabilmente avverrà nei prossimi mesi, ha già avviato anche una procedura disciplinare interna che, per parola del direttore generale Luca Avanzi, potrebbe risolversi in un licenziamento in tronco. Avanzi, durante i colloqui con le famiglie degli anziani abusati, ha anche proposto che anche loro in processo si dichiarassero parte lesa contro gli indagati. Alberto Lucchin

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