Strade paralizzate per i tamponi drive-in alla Cittadella sanitaria

Martedì 11 Gennaio 2022 di Francesco Campi
Lunghe code di auto alla Cittadella sanitaria

ROVIGO

Un numero di positivi mai così alto. Ed un numero di tamponi che è cresciuto a dismisura. Con ripercussioni pesantissime, però, anche sulla viabilità cittadina, perché ieri mattina la colonna di auto in fila per entrare al Covid Point in Cittadella ha provocato l’intasamento delle tre rotatorie, quella sulla Tangenziale Est, quella che si trova fra Cittadella ed ospedale e quella di nuova realizzazione all’intersezione con le strade per Buso e per Sarzano, con la coda che, da questa parte arrivava a “tappare” la Regionale, bloccando il traffico e facendo incolonnare quanti arrivavano a Rovigo dall’asse Villadose-Adria. Un intasamento che ha raggiunto il suo culmine fra le 10 e le 11, poi la situazione si è andata normalizzando.

POMERIGGIO OK

E non ci sono stati intoppi, nel pomeriggio, per il battesimo del nuovo centro tamponi sempre in Cittadella, sul retro, in quella che un tempo era stata la palestra della Scuola Allievi della Guardia di Finanzia, aperto nel pomeriggio dalle 14 alle 19.30, in sostituzione del centro tamponi che era stato allestito in Sala Bisaglia al Censer ma il cui oneroso affitto è giunto a conclusione. Oltre al nuovo punto tamponi, che sarà poi utilizzato in tempi “normali” come centro di vaccinazioni ordinarie, nell’area retrostante al blocco B, è stata realizzata anche una nuova area parcheggio, con circa 80 posti auto. In questo caso nessun problema, ma non si tratta di un centro tamponi “drive in” come quello che è attivo la mattina e che, proprio per questo, ha visto un numero impressionante di auto mettersi in fila per aspettare il proprio turno.

IL DRIVE IN

In realtà, il punto tamponi “drive in” sarebbe riservato in particolare a quanti sono stati convocati per l’accertamento della fine dell’isolamento. Ma, a quanto pare, in molti, nonostante non avessero appuntamento si sono comunque presentati ritenendolo più comodo, anche arrivando da fuori provincia, in particolare dalla Bassa Padovana. «Una situazione delicata – ammette il direttore generale dell’Ulss Polesina Patrizia Simionato - che è stata gestita grazie alla collaborazione del Comune e della polizia locale, che si è verificata nelle prime ore della mattina, anche perché c’è stato un afflusso superiore alle previsioni dovuto al fatto che si siano presentate molte persone che non erano prenotate, oltre al fatto che molti si siano invece presentati con largo anticipo rispetto all’orario dell’appuntamento. L’invito che possiamo rivolgere a tutti è quindi di presentarsi come previsto solo se con specifica prenotazione ed all’orario indicato proprio per evitare che si producano simili inconvenienti. Fra l’altro, ricordo che ora, con le nuove disposizioni, i tamponi di uscita dalla quarantena per contatto con positivo possono essere fatti anche dal proprio medico curante o in farmacia». Tuttavia, anche sui social il disappunto per l’intasamento mattutino, che ha reso complicata anche l’uscita dall’ospedale, è stato palpabile.

ALTERNATIVE CERCANSI

E da più parti è stata lanciata la proposta di individuare una collocazione diversa per il centro tamponi “drive in”. In particolare in più d’uno ha indicato come possibile alternativa l’area dell’Interporto. Una proposta che viene raccolta al volo dall’ex presidente della provincia Ivan Dall’Ara che in veste di liquidatore del Consvipo mette a disposizione la sede consorziale: «Non so quali siano le esigenze specifiche per la realizzazione di un punto tamponi, ma sono pronto ad aprire le porte della sede del Consvipo in modo che possano essere fatte tutte le valutazioni del caso, sia sulla struttura che sulla eventuale viabilità d’accesso. Se questo può permettere di trovare una soluzione credo che tutti non possano che esserne felici. La sede ha tutte le utenze attive, riscaldamento compreso».
Davide Benazzo della Fp Cgil segnala anche un focolaio alla Casa di Cura di Porto Viro, «con 16 positività tra pazienti operatori, in «aumento abbiamo già inviato richiesta d’incontro urgente per avere il quadro della situazione, dell’organizzazione attivata, delle procedure di isolamento e contenimento, dell’organizzazione del personale per evitare il propagarsi tra gli operatori, già in grossa difficoltà».
 

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