Cocaina e "vip", due anni allo chef Memo, assolto il costruttore Pietro Reale

Sabato 30 Marzo 2019
Lo chef Nicola Chiarion Sileni
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ROVIGO -  Sei patteggiamenti a pene complessivamente di 9 anni e 1 mese, una messa alla prova, due proscioglimenti “eccellenti” e dieci persone finite a processo: questo l’esito dell’udienza preliminare che si è tenuta ieri mattina davanti al giudice Nicoletta Stefanutti nei confronti delle 18 persone per le quali la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio sulla base di quanto emerso con l’inchiesta su spaccio e consumo di cocaina in centro a Rovigo, all’ora dell’aperitivo, che aveva visto coinvolte anche persone ben note in città e fuori, tanto che la Squadra Mobile aveva chiamato l’operazione conclusiva, scattata il 13 giugno 2017 con 5 arresti, “Mr Perfect”.  
LE INDAGINI
Le indagini, avviate nel dicembre del 2015, condotte con intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti e appostamenti, aveva documentato i passaggi di mano di fiumi di cocaina, che arrivavano nel cuore di Rovigo lungo due direttrici principali, una veneta, sull’asse Verona-Padova e una lombarda, sull’asse Bergamo-Cremona, finendo anche nelle mani di persone al di sopra di ogni sospetto. Per qualcuno la coca era solo una trasgressione, per qualcuno una necessità quotidiana, per qualcuno, invece, una vera e propria fonte di reddito. Per tutti, una sessantina circa di persone, motivo di preoccupazioni per essersi trovati invischiati nelle maglie delle indagini, in qualche caso solo come assuntori, ma spesso nella doppia veste di consumatori e spacciatorio.
IL VERTICE
Al vertice di quella che dagli atti viene tratteggiata come una sorta di piramide dello spaccio si sarebbero trovati Agron Cuni, albanese, 52 anni, residente a Tersicore Cremasco, e Valter Berisha, anche lui albanese, 27 anni, residente a Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo. Entrambi ieri hanno patteggiato una pena di 3 anni e 2 mesi. Ha invece patteggiato 2 anni Nicola Chiarion Sileni, detto “Memo”, 45 anni, noto chef di Arquà Polesine. Le altre pene concordate tra le parti sono state: 6 mesi, sospesi, per Gabriele Crivellin, 26 anni, di Rovigo; 3 mesi, sospesi, per Giulietto Tomanin, 43 anni, di Castagnaro; 6 mesi, sospesi, in continuazione con un altra condanna, per Ismail Fida, 31 anni, albanese residente a Rovigo. Il giudice ha invece pronunciato il non luogo a procedere, perché il fatto non sussiste, nei confronti del noto costruttore rodigino ed ex rugbista scudettato ed ex ds rossoblù Pietro Reale, 55 anni, e di Matteo Stocco, 43enne avvocato di Fiesso Umbertiano. Sono stati invece rinviati a giudizio, con la prima udienza fissata per il 15 ottobre: i due fratelli di origini albanesi e residenti a Rovigo Denis e Desah Ahmeti, 28 e 26 anni; Enzo Andreotti, meglio noto come “Mome”, 51 anni, di Rovigo, ex gestore di locali di successo come il Gipsy ed il Mozzicosauro; Martina Ferraresi, 35 anni, di Rovigo; Valentina Dal Vecchio, 32 anni, di Rovigo, Ionela Gorea, 35 anni, di origini romene, domiciliata a Padova; Roberto Mantovani, 51enne di Rovigo; Alessandro Bolognesi, 31 anni, di Stienta; Giorgia Previati, 31 anni, di Frassinelle; Sonia Zenobi, 54 anni di Rovigo.
Ultimo aggiornamento: 08:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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