Progetto da 10 milioni per sistemare il ponte di Boara Pisani che ha oltre 70 anni

Giovedì 19 Agosto 2021 di Elisa Barion
Il ponte fra Boara Pisani e Rovigo, vecchio di oltre 70 anni

ROVIGO

Autunno “caldo” per il ponte sull’Adige che collega Rovigo e Boara Pisani, in provincia di Padova e, in generale, per il tratto di statale 16 che attraversa il territorio comunale di Rovigo. Con la piena ripresa dei lavori, al termine della pausa estiva, sarà rimesso al centro del tavolo dell’amministrazione del capoluogo polesano il futuro del ponte che da anni è in attesa di un importante opera di ristrutturazione. E sul tavolo, secondo quanto riferisce l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Favaretto, ci sarebbero ben 10 milioni di euro che Anas, ente titolare della statale 16 sulla quale sorge, appunto, il ponte, sarebbe pronta a spendere per i necessari interventi di ristrutturazione straordinaria.

GLI INTERVENTI

Da alcuni mesi, spiega lo stesso Favaretto, sono stati infatti riallacciati i rapporti tra Palazzo Nodari ed Anas: «Dallo scorso maggio – afferma l’assessore – ci siamo scambiati alcune email, in via informale, perché l’ente prenda in considerazione alcune proposte da parte del Comune».E, proprio durante questo scambio epistolare virtuale, il direttore dell’ente titolare della statale 16 avrebbe parlato del progetto di manutenzione del ponte sull’Adige che collega le provincia di Rovigo e di Padova dal costo di 10 milioni di euro. L’ultima parola sull’opera, però, spetta alla direzione nazionale di Anas che deve dare il via libera al progetto esecutivo. Sì, perché sul tavolo non c’è solo la manutenzione straordinaria del ponte. 

I PANNELLI

La proposta avanzata dall’amministrazione guidata dal sindaco Edoardo Gaffeo ad Anas è, infatti, anche quella di installare delle barriere fonoassorbenti lungo l’asta stradale che ricade nel territorio comunale di Rovigo: «Nello scambio di mail – precisa l’assessore – ha chiesto che l’ente prenda in considerazione l’installazione delle barriere fonoassorbenti nel tratto stradale di nostra competenza dopo aver esaminato i dati rilevati da Arpav sulle emissioni sonore del traffico in transito lungo la statale». Nei programmi dell’amministrazione c’è, infine, la proposta di risolvere una volta per tutte il punto nero della viabilità comunale rappresentato dal semaforo che regola il transito all’incrocio tra la statale 16 e via Savonarola, all’accesso della frazione di Borsea, alle porte della città. «Bisognerà attendere però dopo le ferie – puntualizza Favaretto – per conoscere bene e a fondo i progetti esecutivi da parte di Anas, anche perché hanno bisogno del via libera dai vertici di Roma». Anche quest’ultima opera è nei piani del Comune da oltre 10 anni: l’incrocio in questione, infatti, è stato teatro di numerosi e gravi incidenti e, a più riprese, si è parlato di risolvere il problema della pericolosità dell’attraversamento istituendo una rotatoria al posto dell’impianto semaforico.

PONTE AMMALORATO

Tornando al ponte sull’Adige e ai 10 milioni di euro di investimento nella manutenzione straordinaria, anche in questo caso bisognerà aspettare l’autunno per conoscere il progetto esecutivo di Anas ma, nel frattempo, vale la pena ricordare che ad inizio giugno 2019 era stato constatato da parte dei tecnici di Anas come le condizioni del ponte fossero drammatiche: le verifiche erano state eseguite attraverso dei carotaggi sulla struttura per esaminarne lo stato di salute, al termine dei quali era arrivata la conferma di quanto il ponte, frequentato da alti flussi di traffico, fosse ammalorato.
A luglio dello stesso anno, il 2019, il ponte era stato anche al centro di un incontro in Regione alla presenza, dell’assessore Elisa De Berti al termine del quale era stato escluso il rischio chiusura benché la struttura, che ha oltre 70 anni, necessiti «di un intervento di consolidamento, messa in sicurezza e di adeguamento alle nuove esigenze di traffico, prevedendo possibilmente l’allargamento della sede stradale». In quell’occasione, Anas aveva anticipato alcune ipotesi progettuali «che approfondiremo e condivideremo con i sindaci nei prossimi mesi e soprattutto con la Sovrintendenza, essendo il ponte sottoposto a tutela – aveva precisato allora De Berti - Dopo l’estate ci incontreremo nuovamente in previsione dell’apertura del cantiere che non avverrà prima della primavera del 2020». 
 

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