Era sparito da un paio di settimane: 63enne trovato morto nella casa Ater

Mercoledì 29 Agosto 2018 di Francesco Campi
Il condominio Ater di via Baruchello 1
ROVIGO  - È stato trovato senza vita nel suo appartamento nella tarda serata di lunedì. Ma la morte era sopraggiunta già da parecchi giorni, almeno una decina secondo una prima valutazione.
Terenzio Beltrame, 63 anni, originario di Mardimago, viveva al secondo piano del condominio di edilizia residenziale pubblica al numero uno di via Baruchello.  È stato don Silvio Baccaro, parroco di Borsea, suo amico personale, a preoccuparsi per quel suo silenzio troppo prolungato e a mettere in moto i servizi sociali del Comune che, a loro volta, hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per entrare nell’appartamento dal quale non proveniva alcuna risposta. 
MORTO DA GIORNI 
Quando i pompieri hanno aperto la porta, è arrivata la più triste delle risposte. Non solo perché il 63enne era senza vita, ma anche perché la morte lo aveva ghermito ormai da lungo tempo, come ha stimato il personale medico sanitario del Suem. Sul posto è intervenuta anche una pattuglia dei carabinieri, anche se non sembra esserci alcun dubbio sul fatto che si sia trattato di un decesso avvenuto per cause naturali. Aveva lavorato come agente di commercio, avviando anche una ditta specializzata nella vendita di prodotti alimentari surgelati e gelati, ma le cose non erano girate per il verso giusto e aveva dovuto affrontare dei momenti di difficoltà anche dal punto di vista economico. Tanto che era stato proprio don Silvio a ospitarlo in parrocchia a Borsea, fino a quando, nel 2015, non aveva ottenuto l’assegnazione di un alloggio Ater. 
VITA DIFFICILE
Proprio quello di via Baruchello dove è giunta al termine quella che lo stesso parroco di Borsea definisce un’esistenza tribolata. «La morte di Terenzio è un doppio dolore – sottolinea don Silvio - perché è scomparso un amico, ma anche perché se n’è andato in questo modo. Era un uomo di grande intelligenza, ma amava la riservatezza. Solitario di indole, ultimamente si era ancora più chiuso in sé stesso. Aveva attraversato momenti difficili, dolori familiari e dipendenze. Eravamo coetanei, era nato il giorno di San Bellino. Ci conoscevamo molto bene, l’avevo ospitato in canonica per circa un anno fino a quando non si era trasferito. Avevamo mantenuto i contatti e lo invitavamo spesso alle cene e alle pizzate, anche se ultimamente non partecipava molto. Non sentendolo rispondere dopo tre o quattro chiamate mi sono preoccupato». Anche i vicini non lo vedevano da qualche giorno, così come al supermercato che era solito frequentare. 
Poi, l’amara scoperta: «Una morte così è una sconfitta per tutti – commenta amaro don Silvio – Era una persona cara, sarò io a celebrare il funerale, a Mardimago, anche se ancora non sappiamo il giorno. Lascia una sorella più giovane». 
La scoperta del corpo senza vita qualche giorno dopo la morte non rappresenta un caso isolato nel corso di questa estate.
Proprio la comunità di Borsea era rimasta scossa, il 7 luglio, dalla scoperta del corpo senza vita del 56enne, Massimo Pasetto nel suo alloggio popolare in via dell’Artigianato a Borsea. Ma vicende con grandi similitudini sono avvenute anche a Grignano, dove in via Modigliani il 29 giugno è stato trovato un 59enne morto in casa già da qualche giorno, a Cavazzana, il 30 luglio, con la scoperta del corpo senza vita da tempo di Giampaolo Stoppa, 53 anni, e a Polesella, con la morte di Olindo Borgato, 81 anni.
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