RISTORATORI - Una lunga carrellata di sedie e tavolini davanti a bar e ristoranti. Gli esercenti del centro, in questi giorni, hanno cercato di sfruttare al massimo gli spazi esterni al proprio locale per riuscire a recuperare qualche coperto. Le prenotazioni, infatti, non mancano, in particolare per il fine settimana.
«Mi stanno chiamando molti clienti - spiega Nicola Belloni di La Tappa, il ristorante di via X Luglio - in particolare i giovani della fascia 25-35 anni, compagnia che non si vedono magari da tempo e hanno voglia di cenare all’aperto, in sicurezza.
IL METEO NON AIUTA
C’è poi l’incognita maltempo. Con una primavera caratterizzata da acquazzoni e il divieto per bar e ristoranti di servire i propri clienti all’interno, diventa difficile organizzare il lavoro settimanale. Il rischio, spiegano gli esercenti del centro, è di buttare cibo e soldi a causa di una pioggia improvvisa che fa scappare i clienti. Senza contare le cerimonie: sono decine le cresime e comunioni in programma nel mese di maggio in tutta la provincia. Le feste al ristorante sono vietate, ma è comunque possibile pranzare o cenare secondo le regole stabilite dal Dpcm, ossia quattro persone per tavolo per i non conviventi (escusi i minori per il quale non vi è limite) e distanziamento di un metro. La pioggia rischia, dunque, di rovinare anche le cerimonie che si svolgeranno, secondo le regole, nei diversi locali del Polesine.
«Noi ci siamo attrezzati con un telo laterale - spiega il ristoratore di via X Luglio - venerdì, per esempio, ho una trentina di prenotazioni, ma le previsioni sono incerte, per il momento. Se proprio dovesse cadere qualche goccia, grazie alla tenda i clienti saranno comunque al coperto, non rischieranno dunque di bagnarsi e anche la cena sarà salva».
ACCORDI COME MENSE
Per le attività, invece, che hanno un plateatico con le vetrate, in caso di maltempo non sarà possibile chiuderle, in quanto l’obbligo di consumare all’aperto è imposto proprio per evitare il formarsi tra le quattro mura del temuto aerosol, veicolo potenziale del virus.
I tavoli all’interno dei ristoranti della città sono comunque apparecchiati. Quasi tutti i locali, dal lunedì al venerdì, sono riusciti a offrire il servizio di mensa aziendale, accogliendo i clienti anche all’interno del locale, almeno per quanto riguarda la pausa pranzo. In certi casi le aziende stipulano la convenzione con il ristoratore anche al momento, nel caso il titolare, per esempio, abbia l’esigenza di fermarsi a pranzo insieme ai suoi dipendenti. Grazie proprio alle convenzioni legate alla mensa, i ristoranti del centro privi di plateatico, riescono comunque a lavoricchiare, anche se riamane lo svantaggio della chiusura durante il weekend. «Ho qualche tavolino all’esterno - spiega Maurizio Astolfi della trattoria Al sole, in via Bedendo - stiamo comunque lavorando all’interno con il servizio mensa».
Mentre il vento si alza e le nuvole minacciano pioggia (poi arrivata), il ristoratore del Sole, con l’allegria con cui da decenni accoglie i propri clienti della storica trattoria del centro, si affretta a togliere le tovaglie a quadri dai tavolini posizionati lungo la via. «Per oggi niente estivo. Pazienza».
Dopotutto, non può piovere per sempre. Un doppio messaggio di speranza in un momento non certo facile per le attività della città.
