La crisi post Covid si batte a tavola, Mino Tempesta ha aperto il suo nuovo ristorante

Venerdì 17 Luglio 2020 di Roberta Merlin
Mino Tempesta con il suo staff al Censer
ROVIGO - “Dalle difficoltà, nascono le opportunità” diceva Albert Einstein. Ecco che in un periodo in cui i locali pubblici vivono con il fiato sospeso l’emergenza provocata dal Covid c’è chi trova il coraggio di rinnovarsi per farsi trovare preparato alla futura ripresa. E’ il caso dello storico ristoratore della mensa del Don Bosco, Mino Tempesta, che da poche settimane ha inaugurato, in via Porta Adige, il suo nuovo locale. Il “Ristorante Da Mino”, aperto dal 29 giugno, si trova nell’area fieristica del Censer, dove, fino all’anno scorso, si trovava proprio la mensa di lavoratori e studenti. Mino, conosciuto in città per la gestione della frequentatissima mensa del Don Bosco, vicino alla stazione dei treni, ha deciso di trasferirsi in viale Porta Adige, negli ampi spazi dell’ex mensa universitaria, che, tra il plateatico esterno e i due piani interni, conta circa 300 posti a sedere.

POSTI RIDOTTI
Con il Covid ho dovuto ridurre momentaneamente i posti a 140 – racconta Tempesta - Appena si tornerà alla normalità, potremo aumentare notevolmente la capienza». Al piano terra si trova il ristorante con il servizio al tavolo, un ambiente completamente rinnovato con uno stile moderno e una attenta cura dei dettagli degli arredi, rinnovati nelle tenui tonalità del grigio e del bianco. Al secondo piano si trova invece il self service, dove il ristoratore ha mantenuto lo stesso stile, un ambiente fresco e luminoso che ben si presta ad accogliere, in particolare, gli studenti della vicina sede universitaria. «Abbiamo già firmato le convenzioni con l’Esu di Padova per gli sconti di cui potranno beneficiare gli studenti, in base al reddito e altri parametri – spiega lo storico ristoratore rodigino - Ho poi tutta la mia clientela del Don Bosco che mi ha seguito, anche se molti ancora lavorano da casa. Il locale, dall’apertura, è comunque ben frequentato. Siamo contenti della scelta che abbiamo fatto».

IL DON BOSCO
Per il momento la mensa del Don Bosco resterà chiusa, ma in futuro, visto la vicinanza al centro e alla stazione, Mino ne ipotizza la riapertura. «Abbiamo deciso di chiudere il Don Bosco perché non era possibile, in questo periodo, tenere aperte due strutture così importanti - afferma - Siamo infatti in attesa della ripresa dell’università che da ottobre dovrebbe vedere il 30% degli studenti in presenza, salvo ovviamente cambi dettati dall’andamento della pandemia». Il Ristorante da Mino, dove sono impegnate 12 persone tra camerieri e cuochi, offre però anche la possibilità di prenotare banchetti e cene, una formula che sta avendo davvero successo in quanto alla sera il locale è aperto su prenotazione. Dal lunedì alla domenica, il locale è invece operativo dalle 7.30 del mattino alle 17.30. E’ inoltre possibile prenotare il take away. Il locale di Tempesta, dal 29 giugno rinato in viale Porta Adige in una veste più moderna, ha deciso di mantenere invariati i prezzi: 10 euro il costo per pranzare con i piatti genuini della tradizionale cucina del Don Bosco. Mino, nonostante la crisi non nasconde il suo ottimismo: «Noi siamo pronti - racconta alle porte del suo nuovo locale -, i nostri clienti stanno tornando tutti.
Se la pandemia ce lo permetterà, nei prossimi mesi tutti i tavoli del ristorante saranno messi a disposizione del ristorante e della mensa universitaria».
Ultimo aggiornamento: 08:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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