Rifiuti, ecco le nuove tariffe: una spesa di 387 euro a famiglia

Giovedì 9 Marzo 2023 di Elisa Barion
Cassonetti per la raccolta differenziata dei rifiuti

ROVIGO - La nuova tariffa sui rifiuti Tarip è ai nastri di partenza. Dal primo aprile le famiglie residenti in 21 comuni dell’Alto Polesine e del capoluogo dovranno fare attenzione a limitare gli svuotamenti o i conferimenti del secco non riciclabile. Questo perché incideranno sul calcolo della Tarip, che poi è la cosiddetta “tariffa puntuale”, il cui importo finale tiene conto degli svuotamenti, appunto, del secco residuo.
Quanto pagherà una famiglia residente in uno dei 21 comuni nei quali la Tarip entrerà in vigore? Il calcolo si può fare con una certa agilità consultando quanto approvato dall’assemblea dei soci del Consiglio di bacino, ente che sovrintende e governa il ciclo integrato dei rifiuti, che ha introdotto la tariffa puntuale. Nell’allegato in questione sono riportate cifre e numeri in modo dettagliato così che ogni utente possa fare un calcolo sulla base della composizione del proprio nucleo familiare. Quest’ultimo dato, infatti, rappresenta la prima grossa differenza con la Tari che era calcolata sulla base della superficie dell’immobile di residenza, oltre ai componenti la famiglia. Vale la pena entrare nel dettaglio dei numeri, per una sorta di simulazione della nuova tariffa facendosi guidare dal direttore del Consiglio di bacino Giovanni Biagini.

La simulazione di quanto si pagherà con le nuove tariffe

Si parte dal caso concreto di un nucleo composto da quattro persone residente nel centro di Rovigo. La famiglia è dotata di Ecocard e di sacchi per le varie frazioni di rifiuto, oltre a un piccolo contenitore per l’organico, perché conferisce i rifiuti nei cassonetti stradali dotati di calotta apribile con la tessera. Il sacco per l’indifferenziato è quello giallo da 20 litri. La Tarip è articolata in una quota fissa e una quota variabile. La quota fissa, a sua volta, è composta dalla quota “Cura del territorio”, che per i nuclei di 4 persone è di 39 euro, e dalla quota di accesso al servizio che è di 80 euro, uguale per tutte le famiglie di tutte le dimensioni. La parte fissa ammonta, così, a 119 euro nell’esempio. La famiglia considerata abita a Rovigo, perciò la sua Tarip è determinata anche dalla quota addizionale del 6,3% da applicare alla parte fissa. Tale addizionale è stata introdotta dai soli Comuni di Rovigo, Occhiobello (11,10%), Lendinara (3,30%) e Badia Polesine (3,80%) per finanziare dei servizi extra standard. Nel caso del capoluogo, serve per un «maggior servizio di spazzamento rispetto ai servizi base, ispettore ambientale. quota Consorzio di bonifica per asporto rifiuti urbani dai canali Adigetto e Scortico e altri servizi e forniture minori». Il 6,3% di 119 euro vale 7,5 euro e si sale a 126,5 euro. Ora è il turno della parte variabile della tariffa. Si parte dall’applicazione di una tariffa unitaria di raccolta che per il sacco da 20 litri è di 1,62 euro, mentre per il contenitore da 120 litri è di 9,73 euro e di 2,43 euro per il contenitore da 30 litri, cui si aggiunge una tariffa unitaria di trattamento: 3 euro per il contenitore da 120 litri, 75 centesimi per il contenitore da 30 litri e 50 centesimi per il sacco da 20 litri. Nel caso in esame, 1,62 euro più 0,50 dà 2,12 euro.

Gli svuotamenti previsti

Quest’ultimo dato va poi moltiplicato per il numero di svuotamenti o conferimenti minimi previsto in tariffa, 36 per una famiglia di 4 persone dotata di sacchi. Si sale a 76,32 euro. Gli svuotamenti minimi sono determinati secondo la regola “numero componenti utenza più 2” applicata al bidone carrellato da 120 litri, e riparametrati algebricamente per le altre dotazioni. Nel caso, però, si sforasse il numero degli svuotamenti minimi previsti, va sottolineato che l’utente pagherà, per ogni svuotamento eccedente, una cifra pari a tariffa unitaria di raccolta più quella di trattamento, ovvero 2,12 euro per ogni conferimento extra di una sacco da 20 litri al cassonetto, 12,73 euro per ogni svuotamento del contenitore da 120 litri e 3,18 euro per il contenitore da 30 litri. Si tratta di cifre che si attestano ben al di sotto delle cifre applicate nel 2022 dal Consiglio di bacino Priula, nel Trevigiano, cui il Polesine si è ispirato per la Tarip. In quel caso, uno svuotamento del contenitore da 120 litri in più rispetto alla soglia minima prevista, che tra l’altro è calcolata sulla base della regole “numero dei componenti del nucleo più 1”, vale circa 22 euro. Tornando a Rovigo, al conto fatto finora si somma una tariffa “flat" per la raccolta e trattamento delle frazioni riciclabili. La flat per i nuclei di 4 persone è di 149 euro. Ora si possono tirare le somme: 126,50 euro più 76,32 più 149 dà 351,82 euro. Al totale si applica l’Iva del 10%. Ecco che la nuova Tarip, nel caso considerato, ammonta a 386,92 euro. Circa 20 euro in meno rispetto alla vecchia Tari, al netto di sgravi ed eventuali agevolazioni.

Ultimo aggiornamento: 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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