ROVIGO - Una pioggia di milioni dal Pnrr, circa 11, per favorire il miglioramento della raccolta differenziata, la realizzazione di nuovi ecocentri e la riqualificazione di quelli esistenti, la digitalizzazione di mezzi e sistemi per la stessa differenziata e l’introduzione di un sistema innovativo di conferimento dei rifiuti in centro a Rovigo dotato di isole ecologiche interrate. Questa la cifra che potrebbe arrivare in Polesine per finanziare la realizzazione di 13 progetti presentati dal Consiglio di bacino e da Ecoambiente al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Il condizionale è d’obbligo dato che non sono ancora stati pubblicati i decreti ministeriali che erogano i finanziamenti.
Tuttavia i vertici dei due enti sono fiduciosi e soddisfatti dei piazzamenti nelle graduatorie, tant’è che hanno presentato il risultato: la proposta di graduatoria della linea per il “Miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani”, vede i progetti polesani tra i primi posti in graduatoria. E questo fa ben sperare perché, come spiegato dal direttore di Ecoambiente Walter Giacetti, anche se a oggi non c’è ancora, da parte del ministero, alcun vincolo circa i risultati finali della procedura competitiva, la graduatoria pubblicata, che per le altre linee di investimento del Pnrr sui rifiuti si è poi consolidata come definitiva, comunica già importanti elementi di valutazione.
L’ANNUNCIO
«È una giornata importante - ha evidenziato a tal proposito il presidente del Consiglio di bacino Vinicio Piasentini - perché le richieste fatte sono state tutte accolte. E queste, unite alla linea che ha accolto la richiesta per la realizzazione di un impianto di biodigestione, porta a 14 progetti promossi su 15 presentati: stiamo parlando di 11 milioni che sommati alla precedente misura, portano il finanziamento complessivo a circa 21 milioni».
Lo scorso marzo il Consiglio di bacino ed Ecoambiente hanno presentato 13 progetti al finanziamento Pnrr, 10 dei quali riguardano ammodernamenti o realizzazioni di centri di raccolta comunali, ovvero nuovi ecocentri a Castelnovo Bariano, Trecenta, Crespino, Polesella, Villadose, Castelguglielmo e Costa, e riqualificazione di quelli esistenti a Rovigo, Adria e Rosolina, due progetti inerenti l’informatizzazione della fase di raccolta strettamente legati all’implementazione della tariffa puntuale come la geolocalizzazione dei trasporti e il trasferimento delle banche dati, infine, un progetto per la realizzazione di isole ecologiche interrate nel centro del capoluogo.
«I nostri pilastri - ha aggiunto l’amministratore delegato di Ecoambiente Adriano Tolomei - sono il piano d’ambito elaborato dal Consiglio di bacino, il Piano industriale di Ecoambiente e la regolazione di questo strumenti da parte di Arera». Un lavoro che ha visto, a partire dai Comuni, una coesione improntata al superamento delle gestioni comunali e alla definitiva attuazione della gestione unitaria e integrata sull’intero bacino. Per questo all’annuncio era presente una schiera di amministratori comunali, oltre a Loris Tomiato, direttore generale dell’Arpav, e salutato con favore dagli amministratori regionali e provinciali, dall’assessore Cristiano Corazzari alle consigliere Laura Cestari e Simona Bisaglia, dal presidente di Palazzo Celio Enrico Ferrarese al viceministro Vannia Gava, i cui saluti sono stati letti dal presidente di Ecoambiente Pier Paolo Frigato. «Quando la Regione ha chiesto all’Arpav di collaborare per la revisione tecnica del piano industriale - ha aggiunto Tomiato - erano da definire era il punto di partenza e di arrivo. La provincia ha dati sconfortanti alla partenza, basti pensare che il Veneto ha una produzione di rifiuto urbano residuo pari a 111 chili per abitante, Rovigo è a 150. Per questo riteniamo che grazie ai fondi Pnrr si possa dare un colpo di reni al percorso».
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