Reddito, in coda l'imprenditore che ha dovuto chiudere per fallimento

Giovedì 7 Marzo 2019 di Nicola Astolfi
Reddito, in coda l'imprenditore che ha dovuto chiudere per fallimento
1

ROVIGO - La prima giornata per consegnare la domanda di reddito di cittadinanza è passata senza resse. Alle Poste centrali alle 8.50 si contavano 5 domande e gli uffici postali rodigini hanno registrato flussi contenuti. L'avviso alla clientela diffuso alla vigilia, con un calendario settimanale secondo le iniziali del cognome, invitava a presentarsi così: A-B 6 marzo, C oggi, D-F 8 marzo, G-K 9 marzo e così via fino al 13 marzo per chi ha l'iniziale del cognome compresa tra le lettere S e Z. Non è stato necessario nella prima giornata, anche perché l'ordine alfabetico non era vincolante per l'accettazione della domanda. Al Caaf Cgil di Rovigo, fino a martedì scorso, erano un centinaio gli appuntamenti già fissati solo tra i residenti nel capoluogo. Uno dei primi a consegnare la documentazione per il reddito di cittadinanza alle Poste è stato Giuseppe: 50 anni, lavoratore stagionale, più che al reddito, punta al lavoro. «Si fa per il lavoro. In provincia non ce n'è e a 50 anni è più difficile: guardano la carta d'identità e chiedono  giovani con esperienza. Lavoro nella ristorazione 4 mesi l'anno e sono fermo da settembre dopo un'operazione al ginocchio. Al centro per l'impiego sono di casa, ma è come non andarci, visti i risultati finora. E nelle agenzie interinali la musica non cambia».

Giuseppe spera nei navigator, che ancora non esistono, e non trovano d'accordo Stato e Regioni sulle modalità di assunzione. C'è anche chi fa notare che saranno lavoratori precari col compito di far trovare ad altri un lavoro a tempo indeterminato. Pietro, 40 anni, ieri si è rivolto all'Inps per avere informazioni: «Non tutti hanno internet e io a casa non ho neanche il telefono». Da quando cerca lavoro? «Da quando col governo Monti è fallita la mia ditta. Del reddito di cittadinanza non ho ancora capito niente: dalle Poste mi hanno mandato a un Caf e da lì all'Inps. Aspetto di capire, ma mi sembra la solita italianata».

IL LAVORO NEI CAAF
Sandra Rodella, amministratore delegato di Caaf Cgil Nord Est Servizi e lavoro, spiega che i Centri stanno ricevendo le domande di reddito di cittadinanza e l'autocertificazione che attesti l'Isee adeguato, o si attivano per il calcolo dello stesso che deve essere inferiore ai 9.360 euro, oltre ad altri requisiti. Così, la stima del Caaf Cgil locale è che su circa ottomila Dichiarazioni sostitutive di reddito che nel 2018 hanno attestato altrettanti Isee adeguati a ricevere prestazioni agevolate, solo la metà abbia un Isee inferiore ai 9.360 euro per il reddito di cittadinanza. E che poi solo circa 2.200 potranno ottenere il reddito di cittadinanza o una pensione di cittadinanza, tenendo conto di tutti gli altri requisiti.

I Caf stanno raccogliendo le domande ma il canale dedicato per la loro trasmissione all'Inps, «per noi che lavoriamo in cooperazione applicativa», precisa Rodella, si prevede attivo solo dal prossimo 25 marzo. «Fa fede la data in cui la domanda è stata presentata, non quella della sua trasmissione, che dovrà avvenire entro il 10 del mese successivo a quello di presentazione», conclude Rodella: «Il Reddito di cittadinanza coinvolge l'intera famiglia del richiedente, perché la concessione prevede l'analisi della situazione economica dell'intero nucleo familiare e questo deve partecipare alle attività per mantenere il sussidio».

Al patto per il lavoro devono aderire tutti i membri inoccupati del nucleo familiare, esclusi gli studenti e chi assista persone con disabilità o bambini con meno di 3 anni.

Al Caf di Confagricoltura, nella prima mattinata, era stata presentata una sola domanda, mentre nei giorni precedenti avevano richiesto informazioni una decina di persone, tutte comprese tra coloro che nel 2018 avevano già presentato i documenti per il calcolo dell'Isee.

INPS IN CAMPO
Se i centri per l'impiego, con la sottoscrizione del patto per il lavoro, saranno il finale del percorso in quattro tappe verso il reddito di cittadinanza, l'Inps sarà la seconda tappa rispetto a uffici postali, Caf e modalità di invio online attivi da ieri per ricevere le domande: l'Inps ne verificherà i requisiti e comunicherà l'esito.

Nell'ultimo periodo ha visto sommarsi i potenziali beneficiari del reddito in cerca di informazioni, agli utenti per Quota 100 e per la Certificazione unica. «L'afflusso è sostenuto e legato a questi diversi motivi - spiega Donatella Bonvento, responsabile dell'Agenzia prestazioni e servizi della sede di Rovigo - l'utenza per il reddito di cittadinanza è bisognosa di attenzioni e così la consulenza su appuntamento è la migliore risposta. Nei 4 o 5 giorni di attesa per l'incontro, il funzionario verifica la situazione segnalata e poi potrà dare una risposta esaustiva».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci