Reddito di cittadinanza, calo di richieste nonostante la crisi

Lunedì 6 Settembre 2021 di Nicola Astolfi
Il reddito di cittadinanza in Polesine vede una contrazione delle domande

ROVIGO Da quando c’è il reddito di cittadinanza, in Polesine, i richiedenti diminuiscono, mentre i nuclei familiari che lo percepiscono aumentano di quasi 100 unità, da 1.900 a 1.999. Dalla prima mensilità, la partenza fu nell’aprile 2019, la durata del reddito di cittadinanza è di 18 mesi. E alla scadenza, se sussistono i requisiti, è possibile il rinnovo, con uno stop di almeno un mese dall’ultima mensilità percepita.
Con un aumento delle famiglie che percepiscono il sussidio, dunque, di poco superiore al 5 per cento, quante di queste famiglie hanno richiesto il rinnovo? La risposta arriva (in parte, perché ogni caso a oggi andrebbe valutato secondo la data della prima mensilità) dal report Inps aprile 2019-dicembre 2020: a fine 2020 erano 362 le famiglie che avevano terminato il primo ciclo di erogazione del reddito di cittadinanza (18 mensilità) e 139 i nuclei che avevano presentato domanda di rinnovo. Con la pandemia in mezzo, rispetto al più 5,2% di famiglie che dalla partenza del reddito di cittadinanza a oggi percepiscono il sussidio, occorre considerare anche che proprio in risposta alla pandemia sono state introdotte altre misure. Il reddito di emergenza (Rem) in particolare, spetta a chi non usufruisce della Naspi o del reddito di cittadinanza, agli ex lavoratori in nero e ai disoccupati cui non viene più erogata la Naspi. All’interno delle 1.237 famiglie beneficiarie di sussidi, sono 2.786 le persone coinvolte dal Rem, che ha requisiti meno stringenti rispetto al reddito di cittadinanza.
I numeri sono importanti, anche perché con i decreti precedenti in materia, che si sono succeduti a partire dal 2020, almeno una mensilità di Rem era stata percepita da 1.227 nuclei (pari a 2.623 persone) in Polesine, con pagamenti in media di 518,35 euro.

PENSIONE DI CITTADINANZA
Quanto invece al reddito di cittadinanza e alla pensione di cittadinanza (dato aggiornato allo scorso giugno) che sostiene in provincia 324 famiglie in difficoltà in cui tutti i componenti hanno compiuto 67 anni, oppure sono in condizione di disabilità grave o non autosufficienti, i nuclei richiedenti sono progressivamente diminuiti, malgrado i nuovi problemi portati dalla pandemia.

I valori assoluti dei richiedenti il reddito di cittadinanza o la pensione di cittadinanza, infatti, erano stati in provincia di Rovigo 3.974 nel periodo aprile-dicembre 2019: 2.370 domande erano state accolte, 1.466 respinte o cancellate, mentre 138 risultavano in lavorazione. Poi nel 2020, primo anno di pandemia, i richiedenti sono scesi a 2.869. Mentre nel primo semestre 2021 sono risultati 1.475.

GLI IMPORTI
Tra i percettori del reddito di cittadinanza, l’importo medio del sussidio per nucleo familiare nel periodo aprile-dicembre 2019 era di 463,52 euro. La mensilità media percepita nel giugno 2021, invece, risulta pari a 505,64 euro (più 9%). È la seconda cifra più alta in Veneto, dietro a Vicenza, dove in giugno l’importo medio del reddito di cittadinanza è stato 506,84 euro. La cifra è inferiore alla media (581,39 euro) in Italia, dove l’importo medio mensile più alto del reddito di cittadinanza, guardando ai territori provinciali e regionali, è registrato a Palermo (681,98 euro) e in Campania (649,18 euro). Le famiglie polesane con pensione di cittadinanza erano 350 nel 2019 (con 384 persone coinvolte e 185,38 euro di importo medio). Nel giugno di quest’anno i nuclei percettori sono diminuiti a 324, le persone coinvolte aumentano di poco (352) e l’importo medio è 223,21 euro.

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