Il fratello di un deceduto accusa la società di luce e gas: «Raggirato mentre era in ospedale»

Mercoledì 3 Agosto 2022 di Nicola Astolfi
Ospedale
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ROVIGO - Come convincere un anziano di 89 anni a cambiare il fornitore di luce e gas? È una domanda alla quale si affannano i “furbetti” dei contratti non richiesti, che pare non si fermino nemmeno se il potenziale cliente sia in fin di vita e “ospedalizzato”, secondo quanto segnala in una lettera inviata anche alla redazione del Gazzettino il rodigino Giovanni V. La segnalazione riguarda il fratello Galdino che, scrive Giovanni, “ha trascorso gli ultimi due anni di vita in condizioni di salute precarie, e gli ultimi due mesi quasi ininterrottamente negli ospedali di Rovigo, Trecenta e Adria”. Galdino, purtroppo, è deceduto lo scorso 29 maggio, lasciando l’anziana moglie non solo nel dolore, ma anche con un contratto di fornitura non richiesto eppure attivato a inizio marzo, secondo la ricostruzione fatta da Giovanni.

«FORZATA PERSONA FRAGILE»

«Ritengo che abbiate semplicemente raggirato una persona anziana, particolarmente debilitata e fragile per le sue sofferenze» - rimarca Giovanni nella lettera indirizzata all’operatore luce e gas con sede a Padova, che chiede ora con un atto di diffida e messa in mora il pagamento di due fatture per un importo complessivo di oltre 1.150 euro. «In questa operazione - prosegue la lettera all’operatore - vi siete dimostrati sprovveduti o subdolamente astuti. Preciso che mio fratello è sempre stato un buon pagatore nei confronti dei precedenti fornitori di acqua, luce e gas. Da diversi anni mi sono prodigato di fare accredito bancario di tutte le sue fonti di pagamento. Come potevate pensare che due persone anziane potessero seguire le vostre fatturazioni e recarsi all’ufficio postale per pagare i bollettini?».
Giovanni precisa che era abitudine del fratello Galdino interpellarlo per ricevere il suo parere, specie in occasioni con risvolti finanziari tipo appunto il cambiamento di fornitore di luce e gas. «In questo caso non mi ha parlato, e trovo strano che non vi abbia detto di parlare con me o quantomeno di decidere solo dopo avermene parlato».

RICHIESTA DI CHIARIMENTI

Così Giovanni, nella missiva inviata all’operatore luce e gas lo scorso 17 luglio, ha chiesto di ricevere “le registrazioni intercorse”, dalle quali risulti il consenso, in quanto ha “il fondato sospetto che possano essere avvenute durante qualche ricovero ospedaliero”. Se la chiamata viene registrata, nei casi in cui l’utente abbia espresso al telefono il consenso al cambio del fornitore, può chiedere sempre a sua tutela la registrazione della telefonata. Va anche ricordato che se il contratto si fa telefonicamente, secondo il Codice del consumo, è necessario che il consumatore esprima la sua conferma, la quale deve essere normalmente in forma scritta: il consenso espresso in altre modalità, dovrà essere conservato dalla società di vendita e messo a disposizione del cliente. Inoltre, nessun cliente resta senza elettricità e gas se non sia lui stesso a esprimere la volontà di disattivare il servizio, malgrado le pratiche commerciali aggressive di alcuni call center arrivino ad affermare il contrario: ad esempio, che senza aderire all’offerta c’è il rischio di restare senza fornitura.
Proprio com’è successo nello stesso periodo (marzo 2022) a un altro cliente dello stesso operatore padovano. Che ha raccontato nella bacheca dei reclami di Altroconsumo.it la sua vicenda, spiegando di essere stato raggirato da una telefonata in cui si sosteneva che il fornitore precedente avrebbe dovuto sospendere i servizi per opere di manutenzione che sarebbero durate due o tre mesi, e che così avrebbe usato temporaneamente un nuovo fornitore alle stesse condizioni contrattuali. La conferma del consenso sarebbe poi arrivata con telefonata di un’operatrice, e così con un contratto con registrazione vocale.
 

Ultimo aggiornamento: 17:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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