Falò in spiaggia, blitz dei forestali e giovani multati di 15mila euro

Mercoledì 30 Giugno 2021 di Francesco Campi
Un grosso falò in spiaggia
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ROSOLINA - Un falò, la spiaggia, una chitarra, qualche birra e una multa da duemila euro. Vista l’arsura di questi giorni, infatti, l’attenzione sull’accensione di fuochi in aree vietate è massima. E sabato notte i Carabinieri forestali delle Stazioni di Adria e Porto Tolle, in collaborazione con i volontari del Nucleo antincendi boschivi della Protezione civile di Adria, hanno dato vita a blitz di controlli sulle spiagge di Porto Caleri e Porto Fossone, proprio con l’obiettivo di far capire chiaramente, fin da questo primo scorcio di estate, che non saranno tollerati i falò in spiaggia.

I CONTROLLI
Ben una decina quelli che sono stati spenti nel corso del blitz notturno antifalò sul litorale di Rosolina Mare, che ha visto impiegati un battello pneumatico d’altura per la navigazione sottocosta, i fuoristrada dei Carabinieri forestali e l’esclusivo fuoristrada dotato di modulo antincendio della Protezione civile. I falò che sono stati spenti, erano tutti di dimensioni significative e, quindi, con un elevato tasso di rischio, considerata la pericolosa vicinanza all’estremamente secca vegetazione dunosa.

PERICOLI E MULTE
I Carabinieri forestali hanno contestato sanzioni amministrative per un importo totale di 15mila euro. «Considerata la stagione particolarmente arida – si rimarca in una nota - i vertici provinciali del Gruppo Carabinieri Forestale di Rovigo comunicano che, per cercare di scongiurare eventi molto pericolosi per i turisti, si ricorda che un intero campeggio si sviluppa all’interno della pineta e che la stessa circonda gran parte del centro abitato, non saranno più tollerati nelle spiagge né fuochi liberi né tanto meno l’introduzione di liquidi infiammabili contenuti nei generatori di corrente. I Carabinieri forestali ricordano, inoltre, che le sanzioni amministrative, a seguito della dichiarazione dello stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi da parte della Regione Veneto, sono lievitate fino a 2mila euro. Evidenziano, infine, i risvolti di carattere penale che potrebbero avere comportamenti non conformi alle regole, tanto gravi da prevedere, in caso di incendio boschivo, finanche l’arresto del responsabile anche a solo titolo di colpa, come previsto dall’art. 424bis del codice penale».

ALLARME INCENDI

Negli ultimi giorni, infatti, il “Bollettino di pericolo incendi boschivi” realizzato da Arpav in collaborazione con la sala operativa regionale della Protezione civile, indica per la fascia litoranea del Delta lo “Stato di grave pericolosità”: «Le condizioni meteo-climatiche e l’umidità del combustibile vegetale sono tali da generare un incendio con intensità del fuoco elevata e propagazione veloce». Ecco, spiegato perché accendere un falò vicino alla vegetazione dunale, non è una buona idea.
 

Ultimo aggiornamento: 17:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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