In Polesine si vive sempre meglio, ma è ultima fra le province del Veneto

Lunedì 18 Novembre 2019 di Francesco Campi
Una immagine di archivio di Rovigo durante la Fiera d'ottobre
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ROVIGO - A questo giro sulla ruota di Rovigo esce il 41. È questa la posizione che il Polesine si guadagna nella classifica sulla qualità della vita stilata come ogni anno da Italia Oggi, attraverso l’analisi del dipartimento di Statistiche economiche dell’università La Sapienza di Roma.
 
Un passo avanti, anzi otto, rispetto allo scorso anno, quando la provincia di Rovigo si era attestata al 49. posto, compiendo un balzo in avanti rispetto al 2017 quando era scivolata al 63. posto. Nel 2016 si era attestata sul gradino numero 55.
Non è oro tutto quel che luccica, perché volendo vedere l’altra metà del bicchiere, pur in larga parte pieno, si può notare come si tratti della cenerentola del Veneto, visto che tutte le altre province si piazzano ben al di sopra: Belluno è addirittura al quinto posto, Treviso settima, Padova e Vicenza undicesime, Verona ventitreesima e Venezia trentesima. Non solo, ma tutte le “cugine”, tranne Venezia, città per altro dalla caratteristiche decisamente peculiari, si collocano nel gruppo 1, ovvero fra le province dove la qualità della vita è “buona”, mentre Rovigo con la provincia lagunare è nel gruppo 2, quella delle realtà dove la qualità della vita è “accettabile”.
«Nel 2019 - si legge nella presentazione della classifica di Italia Oggi - la qualità della vita in Italia è complessivamente migliorata. Oggi sono 65 su 107 le province (non più 110 perché quelle sarde si sono ridotte da otto a cinque) in cui la qualità di vita è buona o accettabile: un dato che risulta il migliore degli ultimi cinque anni. Nel 2015 le province in cui “si vive bene” erano 53 su 110, nel 2016 e 2017 erano diventate 56 su 110, nel 2018 avevano raggiunto quota 59 su 110. Un’evoluzione costante, malgrado il contesto economico non semplice. Anche in questa indagine emerge chiaro un dato: nelle province di piccole e medie dimensioni si vive meglio che nelle metropoli. Le prime dieci province appartengono al Nordest o al Nordovest: dopo Trento, ci sono Pordenone, Sondrio, Verbano-Cusio-Ossola, Belluno, Aosta, Treviso, Cuneo, Udine e Bolzano, che scende dal primo al decimo posto rispetto al 2018. Per incontrare le prime province del Sud bisogna scorrere la classifica fino ad arrivare al 69. e al 70. posto, dove compaiono le lucane Potenza e Matera. Agrigento, caso paradigmatico di realtà del Sud con problemi strutturali atavici irrisolti, figura all’ultimo posto della classifica».
Ancora una volta, insomma, Rovigo si trova in una sorta di limbo, il sud del nord, che vede le cose andare bene, ma non come nel resto della regione.

I parametri considerati sono molteplici: «Nel 2019 sono state incluse informazioni statistiche più dettagliate sul tenore di vita: la dimensione servizi finanziari e scolastici è stata sostituita da quella istruzione, formazione e capitale umano; sono stati individuati nuovi cluster di analisi che hanno dato vita a cinque raggruppamenti di province omogenei in cui è possibile riscontrare caratteristiche simili. Non una Italia, nemmeno due, ma cinque». E Rovigo, che vede parte del proprio territorio, insieme a quello di Venezia, chiedere il riconoscimento di Zes, Zona economica speciale, non è nella prima.

Ultimo aggiornamento: 15:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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