La collezione di uccelli impagliati (e altri animali) vola via: la Provincia la dona al parco di Mesola

Sabato 11 Dicembre 2021 di Francesco Campi
Alcune delle vetrine con uccelli e altri animali che si trovano attualmente nel palazzo della Provincia

ROVIGO

Anche se sono impagliati, sono pronti a spiccare il volo e migrare verso altri lidi. Ferraresi. La sponda del Po sulla quale, pur avendo una piccola porzione del Delta, sono riusciti a valorizzare molto meglio che in Polesine il proprio parco e le proprie bellezze naturali. E questa vicenda ne è un’ulteriore prova. Perché a lasciare Rovigo, per fare bella mostra di sé nella Riserva naturale del Bosco della Mesola, che si estende per 1.058 ettari fra Mesola, Goro e Codigoro, uno degli ultimi e meglio conservati residui di bosco di pianura nel quale vive il caratteristico cervo, è la splendida collezione di animali tassidermizzati della Provincia di Rovigo che ormai dal secolo passato si trovano all’interno di cinque grandi vetrine lungo i corridoi del primo piano del del palazzo della Provincia di via della Pace.

LA COLLEZIONE

Uccelli di ogni tipo, dai rapaci come l’aquila, il barbagianni e la civetta, agli anatidi, come moriglione e marzaiola, fino all’oca selvatica, ma anche quaglia, piccione, beccaccia, fringuello e pettirosso, poi ancora upupa e airone, gabbiano e cormorano, assiolo e picchio, fino al fenicottero. Ma non solo volatili, perché della collezione fanno parte anche altri animali, dai più “comuni” come volpe e tasso, fino al più raro gatto selvatico. E poi furetti, faine e lepri. Una splendida carrellata di esemplari di quasi tutte le specie che popolano o popolavano il Polesine, in particolare il Delta. Non a caso, una delle zone più ambite dai cacciatori di ogni provenienza. E la collezione in questione era proprio esposta in quella che un tempo era l’Area caccia della Provincia.
Tuttavia, le competenze in materia faunistico-venatoria, sulla base di quanto previsto nel 2014 dalla cosiddetta Riforma Delrio, sono passate alla Regione nel 2019: gli ex uffici caccia della Provincia, pur rimasti nel solito posto, si sono spostati all’interno della Direzione regionale agroambiente, programmazione e gestione ittica e faunistico-venatoria. Non solo, ma dopo tanti anni chiusi nelle vetrine senza alcuna manutenzione, gli animali hanno iniziato a dare segni di deterioramento e sarebbe necessario un intervento di restauro, il cui costo la Provincia non sembra in grado di sostenere.

LA DESTINAZIONE

Da qualche tempo, quindi, questa bella collezione era in odore di trasferimento. A farsi avanti è stato, con una richiesta formalizzata il 19 ottobre scorso, solo il Reparto Biodiversità di Punta Marina del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, al quali fa capo la gestione della Riserva naturale del Bosco della Mesola. Dove i turisti polesani potranno recarsi per ammirare anche la “propria collezione”. Perché la Provincia ha colto al volo la proposta, accettando di regalare tutti gli animali: «Dato lo stato in cui si trova - si legge nella determinazione di cessione - sarebbe urgente e improrogabile un intervento di manutenzione onde evitare un deterioramento degli esemplari esposti, oltre che per motivi igienico-sanitari, e valutato che tale intervento rappresenterebbe un costo che l’Amministrazione al momento non può sostenere e che l’esposizione presso la Riserva naturale, dotata di targhetta facente riferimento questa Amministrazione, darebbe maggior valore alla collezione, visto altresì che il servizio Caccia è stato trasferito dal 1 ottobre 2019 alla Regione e pertanto la collezione non ha più motivo di trovare collocazione nei locali attuali, peraltro corridoi di passaggio presso i quali non risulta valorizzata».
 

Ultimo aggiornamento: 16:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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