Rovigo. Taglio dei pini, scatta la protesta: «Ci avete tagliati e uccisi». Proseguono i lavori

Intanto proseguono i lavori per la sistemazione del manto erboso: la zona è stata recintata

Sabato 25 Febbraio 2023 di Elisa Barion
Protesta per l'abbattimento dei pini di fronte la chiesa della Rotonda

ROVIGO - Manto erboso in crescita in piazza XX Settembre. Il grande prato che caratterizza l'area antistante la chiesa della Rotonda, in questi giorni, è chiuso al pubblico: un lungo nastro bianco e rosso delimita i due lati minori della zona, mentre lungo i lati maggiori è stato vietato di oltrepassare i muretti di cinta che la costeggiano. E il motivo del divieto è spiegato in alcuni cartelli appesi lungo il nastro: "Vietato calpestare il prato per ripristino del manto erboso". In effetti nei giorni scorsi, subito dopo la messa a dimora dei lecci, che hanno preso il posto degli ultimi grandi pini marittimi abbattuti per la loro pericolosità, i lavori di riqualificazione sono proseguiti con ulteriori interventi.

Dapprima le ruspe hanno scavato lungo i bordi del prato e gli uomini incaricati hanno rimesso in funzione l'impianto di irrigazione che esisteva già, ma aveva bisogno di essere rimesso in funzione. Successivamente il vecchio manto erboso è stato rimosso e l'area sottoposta a fresatura. Infine è stato seminato il nuovo manto erboso e per questo motivo è stato fatto divieto di calpestarlo.

La protesta

Nel frattempo, una silenziosa e singolare protesta sta andando in scena pochi passi più in là, su una panchina collocata al margine del sagrato della Rotonda. La seduta, infatti, è stata occupata da un cartello in legno compensato sul quale campeggia un cerchio dipinto di vernice rossa all'interno del quale si legge la scritta, in parte in stampato maiuscolo e in parte in corsivo, «Ora che ci avete tagliati e uccisi tutto grida la nostra assenza», firmato «I pini di piazza XX Settembre». Probabilmente l'anonimo autore è, come facilmente si intuisce, un nostalgico dei pini marittimi della piazza abbattuti lo scorso gennaio, poi rimpiazzati dai 24 lecci. Peccato, però, che i pini fossero pericolosi. Lo dimostrano i numerosi crolli registrati nella piazza negli ultimi anni, visto che quel tipo di alberature ha un ciclo di vita di pochi decenni e i pini erano arrivati alla fine del loro ciclo più che trentennale. Di pini finiti a terra se ne è registrato uno a giugno 2021, crollato sul lato di via Silvestri, dove ne era caduto uno anche nel settembre 2018. Nel settembre 2019, invece, ne era caduto un altro dalla parte della piazza verso la chiesa della Rotonda e nel novembre 2016, dopo un accurato controllo, ne erano stati abbattuti, perché pericolosi per la loro inclinazione, altri tre. Lo schianto più recente, invece, risale allo scorso 22 novembre ed è avvenuto durante il nubifragio che ha colpito la città. Proprio per questioni di sicurezza, l'amministrazione di Palazzo Nodari, insieme ad Asm, ha varato un piano di abbattimento dei pini realizzato dopo accurate verifiche statiche condotte sulle piante. Il piano è stato anche approvato dalla Soprintendenza, visto che l'area è vincolata, ed è stato poi realizzato in due tempi: a settembre sono stati abbattuti i primi nove pini, lo scorso gennaio sono stati rimossi quelli rimanenti. 

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