Profughi al "Piccola Venezia", il prefetto stoppa le polemiche: «Non si torna indietro»

Mercoledì 27 Maggio 2020 di Alberto Lucchin
Profughi al "Piccola Venezia", il prefetto stoppa le polemiche: «Non si torna indietro»
LOREO - «Il prefetto non fa polemica, è tutto previsto dalle norme». Maddalena De Luca respinge al mittente le provocazioni giunte dall'ex senatore Bartolomeo Amidei, spiegando che l'arrivo al Piccola Venezia di Loreo dei 50 migranti non è in alcun modo un problema e che questo non può essere cambiato da alcuno «perché l'esito di quella gara per l'assegnazione è come la legge». De Luca, inoltre, a luglio giungerà al secondo anniversario del suo arrivo in Polesine, periodo durante il quale i migranti in provincia sono passati da 800 a solo 200. La normativa italiana, secondo i decreti legislativi Minniti e Salvini, prevede l'assegnazione dell'accoglienza con dei bandi di gara, in maniera tale che non ci siano corsie preferenziali di alcun genere e che tutto sia il più trasparente possibile. «In Polesine ne abbiamo fatte due - spiega il prefetto De Luca - uno per l'accoglienza diffusa e un altro per l'accoglienza collettiva, come nel caso di Loreo. I migranti vengono accolti nei centri e ho personalmente previsto che il limite massimo di capienza sia di 50 persone».

L'ALBERGO
Nel piccolo comune polesano, infatti, si trova l'hotel Piccola Venezia, che già per tre anni è stato un centro di accoglienza e proprio lì, a inizio giugno, arriveranno 50 richiedenti asilo che sono in Italia già da due anni e attualmente sono dislocati in altri centri polesani. Accanto a esso, però, si trova Villa Anconetta, un agriturismo di pregio di proprietà anche di Bartolomeo Amidei (l'altro socio è suo fratello), ex sindaco di Loreo ed ex senatore (eletto con Forza Italia, poi passato a Fratelli d'Italia). Amidei nei giorni scorsi ha protestato contro l'arrivo di questi migranti e ha chiesto al prefetto di intervenire per fermare tutto, sostenendo che la cosa danneggerebbe gli affari del suo agriturismo.

APPELLO RESPINTO
Una richiesta, quella del presidente del circolo rodigino di FdI, che però cade nel vuoto e alla quale De Luca risponde in maniera chiara che «è stata esperita una gara europea, aggiudicata qualche settimana fa dall'unico offerente che vi ha partecipato e inoltre verrà usata una struttura che in passato è già stata utilizzata come centro di accoglienza. Siamo di fronte a una gara, è come una norma di legge e va attuata. Non c'è alcuna discrezionalità nella scelta e vanno rispettati gli obblighi contrattuali. Nemmeno il sindaco di Loreo ha discrezionalità su questa scelta. Sarà garantita la massima sicurezza della comunità e verranno poste in essere tutte le azioni per un'ordinata e civile convivenza. Un prefetto non risponde alle polemiche».

Gli ospiti di questa struttura sono in Italia da due anni e sono ormai arrivati al termine del loro percorso di integrazione, tant'è che hanno imparato l'italiano e si stanno affacciando nel mondo del lavoro grazie alle cooperative che hanno gestito i centri dai quali provengono. Queste 50 persone, che rimarranno a Loreo per un massimo di 12 mesi, arriveranno dalle strutture di Canaro, Cavanella Po, Arquà Polesine, Papozze, Bagnolo di Po e Ariano nel Polesine, tant'è che due di queste strutture (Canaro e Ariano) saranno svuotate.
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