Molestie a sfondo sessuale in corsia: primario ospedaliero sotto inchiesta

Martedì 24 Settembre 2019
Molestie a sfondo sessuale in corsia: primario ospedaliero sotto inchiesta
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ROVIGO - Due casi, diversi e distinti, che coinvolgono l’Ulss 5. Il primo è quello della delicata indagine che riguarda un primario verso il quale un paio di ragazze avrebbero puntato il dito, riferendo di aver subito molestie da parte sua. Tutto è ancora in fase preliminare, anche se il sostituto procuratore Maria Giulia Rizzo, che ha in mano il fascicolo, ha già formulato la richiesta di rinvio a giudizio che dovrà essere vagliata dal giudice per le udienze preliminari. Ma già il passaggio della Procura ha fatto sì che, come prevede la legge, la richiesta di rinvio a giudizio sia stata comunicata anche all’azienda sanitaria della quale è dipendente. E proprio dall’Ulss arriva una nota di chiarimento: «L’azienda sanitaria – si rimarca – il 16 settembre, ha ricevuto l’informativa dalla Procura relativa all’esercizio dell’azione penale nei confronti di un dipendente medico per presunte molestie sessuali,  nei confronti di donne che frequentavano l’ospedale di Rovigo per motivi professionali, per fatti che risalgono agli anni 2013, 2014 e 2015. Si tratta di un’indagine che coinvolge più persone su un tema molto delicato, per la quale è necessario attendere le conclusioni dell’inchiesta. L’Ulss si è, comunque, attivata immediatamente chiedendo l’accesso al fascicolo del procedimento penale al fine di intraprendere le necessarie azioni anche disciplinari».
DOTTORESSA DIMISSIONARIA
Quasi contemporaneamente è scoppiato anche un secondo caso, relativo alle dimissioni della dottoressa Barbara Balanzoni, anestesista in servizio a Trecenta con contratto libero-professionale, annunciate sul suo seguito profilo Facebook, per il dissenso con una collega del 118 sul trasporto a Rovigo in ambulanza di un paziente in gravi condizioni, che dopo qualche giorno, ricoverato in Rianimazione, è deceduto, che lei aveva chiesto fosse accompagnato da un medico. L’Ulss interviene con una nota anche su questo: «L’Azienda si riserva, comunque, di adottare i provvedimenti che riterrà necessari per la propria tutela anche in sede civile e/o penale». L’Ulss, poi, «prende le distanze dalle diatribe sorte tra dipendenti, emerse attraverso scambio di messaggi via social, intercorsi tra la medesima dirigente e altri colleghi e che risultano quanto meno offensive e irrispettose anche nei confronti dell’azienda sanitaria. Per questo aspetto l’azienda sta valutando la rilevanza disciplinare di tali comportamenti, contrari ai principi previsti dal Codice di comportamento aziendale, accettato all’atto della sottoscrizione del contratto libero–professionale anche dalla dottoressa Balanzoni».
La dottoressa, da parte sua, replica con un nuovo video su Facebook, spiegando di aver chiesto all’azienda, sabato mattina di smentire un articolo online in cui si parlava di sue dimissioni per evitare sanzioni disciplinari a seguito dell’intervento dell’Associazione Avvocatura di Diritto Infermieristico. «Ho immediatamente e insistentemente cercato la direzione sanitaria per chiedere una smentita: il motivo per cui ho reso pubbliche le regioni era smascherare una fake news». Il giorno del trasporto contestato, spiega, ha scritto un post su Facebook, al quale ha risposto un collega della centrale operativa. «L’ho bloccato ed ho avvisato l’azienda dicendo che non intendevo essere aggredita sul mio profilo. La verità fa male. Intanto che i medici e gli infermieri non sono intercambiabili. E’ vergognoso che si possa anche solo pensare che un rianimatore chieda un trasporto medicalizzato ed un medico molli un paziente critico ad un infermiere. Noi medici non siamo disposti a fare da parafulmine, non siamo burattini. Non sono i tagli che possono sistemare i problemi. Non si può lasciare una rianimazione come quella di Trecenta nel nulla. Senza un cardiologo un chirurgo un radiologo per cui se si vuole fare diagnostica bisogna mandare tutto a Rovigo. Decisioni politiche che hanno assassinato la sanità».
Ultimo aggiornamento: 08:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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