#IoApro, il prefetto stoppa la protesta: "Scatteranno le multe"

Venerdì 15 Gennaio 2021 di Alberto Lucchin
CONTROLLI La prefettura ha stabilito che le forze dell'ordine effettuino controlli sugli esercizi pubblici
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ROVIGO Chi questa sera - 15 gennaio - protesterà, ne pagherà le conseguenze. Le forze dell’ordine hanno ricevuto direttive specifiche dal ministero dell’Interno e non si tratta di una “limitazione della libertà”, come sostengono i ristoratori che oggi aderiranno all’iniziativa “Io apro”, ma addirittura di una tutela nei loro confronti per evitare di essere costretti a elevare delle sanzioni verso attività fortemente colpite dalla crisi economica indotta dalla pandemia Covid.


La convinzione del prefetto Maddalena De Luca, però, è che saranno pochi gli esercizi pubblici che in Polesine aderiranno all’iniziativa nazionale. «Confido sempre nel fatto che, magari, per fare conversazione, sull’onda del momento, molti possano dire di volere fare così, però poi, secondo me, nel concreto saranno molti di meno di quelli che sembrano vogliano aderire. Io me lo auguro, perché gli si aggiungerebbe anche un’altro danno economico. È un rischio, perché se saranno aperti, incorreranno nella sanzione».
DISSUASIONE
Non si tratta di pochi spiccioli: 400 euro e cinque giorni di chiusura. Un po’ come il locale di Polesella pizzicato nei giorni scorsi a servire da bere a degli avventori, quando in realtà avrebbe dovuto essere aperto solo per asporto. A ogni modo, i controlli non mancheranno: «Abbiamo fatto un tavolo di coordinamento questa mattina (ieri per chi legge, ndr) e ci saranno servizi mirati proprio a dissuadere dal prendere parte a questa iniziativa. In che senso “dissuadere”? Nel senso che spero ci ripensino. Lo ripeto, non è una protesta che attira attenzione su una situazione che è certamente difficile, ma non è questo il modo. Si aggiungerebbe un ulteriore danno economico all’attività che già sta soffrendo. Devono essere sanzionati. Ci troviamo in questa situazione emergenziale, la curva è alta, i morti sono tanti, ovvio che le misure precauzionali devono essere procrastinate. Chiaramente il Governo si fa carico sicuramente dei ristori, che mi rendo conto non sempre siano sufficienti per garantire la sopravvivenza, ma non è una situazione voluta. Dobbiamo gestirla. Con la situazione economica che si ha, ci prendiamo anche la multa?».
A questa domanda che si pone De Luca, mettendosi nei panni di un qualsiasi barista o ristoratore, un partecipante all’iniziativa risponderebbe di sì. Anzi, molti, parlando tra di loro sui gruppi Telegram sorti per persuadere altri colleghi ad alzare la serranda in spregio alle regole anti-Covid, dicono: «Quelli coraggiosi e pieni di dignità che apriranno, da domani saranno apripista anche per molti altri. Mai scoraggiarsi. Mai farsi intimorire da pezzi di carta straccia. Ricordate che c’è chi ci tutela, ricordate, inoltre, che per la libertà la gente è morta ed ora sento gente che smette di vivere per paura di una multa o di un virus che ha una letalità dello 0,14%».
LE ADESIONI
C’è anche il gruppo “Io apro Rovigo”, dove alle 18 di ieri c’erano 70 membri iscritti. Alcuni chiedono come partecipare, altri inveiscono contro altri colleghi, rei di non essere di origine italiana («I musi gialli non pagano tasse per i primi cinque anni, ci stanno portando via tutto e dobbiamo anche aiutarli! Che vadano a casa propria»). La maggiore preoccupazione tra chi scrive è la protezione legale, per cui molti chiedono a chi si possono rivolgere, cui viene risposto di affidarsi a uno studio legale che ha a che fare con gli organizzatori nazionali. Sul gruppo veneto, con 232 membri, dove gli scambi di messaggi sono molti di più, Roberto propone di manifestare senza somministrare cibo o bevande, cui risponde Stefano dicendo: «La polizia ha due scelte. Sedersi e cenare o starci lontano. Noi siamo di più. Se tutti aprissero, non potrebbero fare niente di niente! Se tutti i clienti di un locale stessero schierati uno in difesa dell’altro, non riuscirebbero a multare nessuno».
Tra questi gruppi, per certo della provincia si è fatta avanti solo una Silvia di un locale di Porto Viro. Per il resto, non è dato sapere quanti aderiranno.
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Ultimo aggiornamento: 09:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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