Infermiere aggredito al pronto soccorso, accuse pesanti per un 45enne

Sabato 26 Giugno 2021 di Francesco Campi
Pronto soccorso di Porto Viro. L'aggressione all'infermiere fa scattare l'ira dei sindacati

PORTO VIRO - Intanto è scattata la denuncia per interruzione di pubblico servizio, ma potrebbe non essere finita qui per il 45enne portovirese, già noto alle forze dell’ordine, che mercoledì sera ha aggredito il 30enne infermiere al Pronto soccorso di Porto Viro, provocandogli lesioni giudicate guaribili in 20 giorni e costringendolo a ripararsi in una stanza e ad interrompere l’attività di soccorso dei feriti dell’incidente sulla Romea, a Rosolina, che era in quel momento in corso, paralizzando l’operatività non solo del presidio ma anche dello stesso Suem, costretto ad inviare altre unità. L’infermiere aggredito, al quale il 45enne ha anche rivolto minacce di morte nel caso l’avesse denunciato, non sembra aver intenzione di sporgere denuncia. Tuttavia l’aggressore non sa che, proprio per fronteggiare fatti inqualificabili come questi, è stata approvata una nuova legge, entrata in vigore lo scorso settembre, “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni”, che ha introdotto, oltre ad un inasprimento delle pene, la procedibilità d’ufficio.

SINDACATI ALL’ATTACCO
È questa legge che hanno richiamato Cristiano Maria Pavarin ed Attilio Minichini della Uil Fpl, stigmatizzando l’accaduto, ed è a questa stessa legge che si appellano Davide Benazzo e Riccardo Mantovan della Fp Cgil: «Quanto accaduto - sottolineano i due sindacalisti della Cgil - oltre che inaccettabile ha messo a rischio la vita di altre persone: ci aspettiamo decisioni adeguate per chi commette azioni violente contro i lavoratori del servizio sanitario. Non chiediamo solo l’applicazione del massimo della sanzione prevista dalla legge. È indispensabile, nei piani per la sicurezza delle aziende sanitarie pubbliche e private, aumentare i controlli in tutti i presidi e in particolare nei pronto soccorso». Benazzo e Mantovan sottolineano, poi, come, «di fronte all’episodio di Porto Viro, che si aggiunge alle numerose e sempre più frequenti aggressioni al personale sanitario, non basta dirsi preoccupati: sono segnali che denotano come stia crescendo un clima di intolleranza e odio che si accompagna a un senso di impunità diffuso.

Esprimiamo solidarietà e vicinanza a tutti gli operatori, chiedendo che le autorità diano segnali forti».

Ultimo aggiornamento: 08:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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