Bloccato il funerale dell'ex calciatore morto di Covid a 40 anni: disposta l'autopsia

Sabato 21 Novembre 2020 di Anna Nani
Jonatan Callegaro

PORTO TOLLE - È stato annullato il funerale di Jonatan Callegaro, il 40enne di Scardovari morto al “San Luca” di Trecenta mercoledì pomeriggio. La più giovane vittima di Coronavirus in Polesine aveva contratto il Covid-19: aveva febbre alta durante il fine settimana, ma nulla che facesse presagire il peggio. Un malessere che aveva comportato il ricovero prima al Pronto soccorso di Porto Viro, poi visto l’aggravarsi della situazione è stato portato già intubato nel reparto di Terapia intensiva a Trecenta.

Sembrava che le cose stessero volgendo al meglio, invece la situazione è precipitata portando alla morte Jonatan.


LA FAMIGLIA
Una scomparsa che ha gettato nello sconforto non soltanto la famiglia di Jonatan, composta da mamma Lorella, il fratello Matteo, i nonni materni e lo zio, ma l’intera comunità dell’estremo Delta. Ieri pomeriggio era tutto pronto per dare l’ultimo saluto al quarantenne nella chiesa del Santissimo Redentore di Scardovari, quando a Matteo Callegaro è arrivata la comunicazione che le esequie erano state bloccate. «Stamattina (ieri per chi legge, ndr) ho ricevuto la telefonata dall’ospedale di Trecenta, dove Joanatan era ricoverato - racconta affranto il fratello - Mi hanno detto che tutto era stato annullato per consentire di fare l’autopsia sul corpo di Jonatan. Vogliono capire bene cosa sia successo per arrivare alla morte in così poco tempo».
EX CALCIATORE
Jonatan era stato una giovane promessa del calcio deltino, aveva militato nelle squadre dello Scardovari arrivando a essere pure tra i campioni di Prima categoria nel 1999-2000. Da un po’ di tempo si era chiuso in se stesso e usciva poco. «Gli avevo telefonato sabato pomeriggio - ricorda il fratello - Sembrava non avesse niente di preoccupante, pareva star meglio. A la pressione un po’ alta, ma non avremmo mai potuto immaginare una cosa del genere». Jonatan e la sua famiglia erano in isolamento in quanto positivi, sembrava una quarantena come tante, invece tutto è precipitato. «È stato ricoverato a Trecenta - continua Matteo - Sembrava stesse reagendo bene alle cure. Ora con i funerali si andrà almeno alla prossima settimana. Vederlo andare via così, in tre giorni, è devastante».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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