Porto Tolle. Ex centrale Polesine Camerini, abbattuta anche l'ultima struttura. Resta la ciminiera alta 250 metri

Giovedì 25 Maggio 2023 di Anna Nani
Il camino della ex centrale termoelettrica Enel di Porto Tolle

PORTO TOLLE (ROVIGO) - Svettano solitari i 250 metri della ciminiera della ex centrale termoelettrica Enel di Porto Tolle. In questi giorni è stato raso al suolo l’ultimo gruppo caldaia modificando per sempre il profilo che per decenni ha caratterizzato quella parte del Delta. La presentazione della giunta che affiancherà il riconfermato sindaco Roberto Pizzoli fino al 2028 è stata l’occasione per aggiornare sulla riconversione dell’ex centrale. «Siamo reduci da un incontro con l’assessore regionale all’Urbanistica Cristiano Corazzari nel quale abbiamo messo un ulteriore punto fermo per il processo di variante necessaria per la riqualificazione - ha spiegato il neo-vicesindaco con delega al Turismo e all’Urbanistica, Raffaele Crepaldi, a Venezia con Pizzoli martedì mattina -. La continuità ci permette di garantire al nostro operato quella consapevolezza di essere un luogo votato al turismo che abbiamo sempre custodito». 

I lavori

Si prosegue sulla via tracciata in questi anni. Il progetto del villaggio turistico proposto dal gruppo Human Company di Firenze era stato presentato nel 2018 come vincitore del bando Futur-e promosso nel 2016 da Enel per ridare nuova vita a 23 centrali elettriche dismesse in Italia, tra cui appunto quella di Polesine Camerini. A fine giugno 2019 la firma del preliminare di vendita tra il colosso energetico e quello del turismo. A gennaio 2021 l’inizio dello smantellamento vero e proprio, mentre a novembre 2022 il Comune ha avviato la procedura dell’Accordo di programma secondo l’art.7 della Legge regionale 11/2004 per la riconversione dell’area dell’ex Centrale Enel in Parco turistico sportivo agroalimentare del Delta del Po: il DeltaFarm. A maggio 2022 la società fiorentina ha incaricato Renato Vitaliani, professore onorario, già ordinario, di Tecnica delle costruzioni della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Padova di indagare sullo stato del camino per poi decidere il da farsi. 

Il destino della ciminiera

Realizzata tra gli anni ‘74-’75 con un diametro di 20 metri in cima, un’altezza di 250 metri e quattro canne fumarie all’interno che servivano per espellere i gas combustibili nell’atmosfera, la ciminiera resta la più alta struttura non metallica costruita in Italia. Ora rimane solo lei, anche se non si sa se per sempre o solo in attesa di sapere cosa farne, nel mentre proseguono le azioni per arrivare a realizzare il villaggio che dovrebbe dar lavoro a centinaia di persone e portarne almeno migliaia a trascorrere le vacanze in terra portotollese, senza dimenticare tutto l’indotto che ciò comporterebbe. Che l’amministrazione Pizzoli creda in questo progetto dai grandi numeri è più che naturale, tanto che a maggio è arrivato Massimo Bitonci, sottosegretario al ministero delle Imprese e del Made in Italy, che ha dato piena disponibilità per portarlo a compimento. Nell’occasione era stato fatto il punto dello smantellamento che procede di pari passo con le bonifiche dei serbatoi e che dovrebbe finire ad agosto, nel mentre procede l’iter amministrativo per arrivare alla variazione da sito industriale a turistico-ricettiva per partire poi con la realizzazione del villaggio vera e propria: 100 ettari sui 300 a disposizione comprensivi di un parco acquatico aperto a tutti. 
 

Ultimo aggiornamento: 19:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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