L'elica restaurata del quadrimotore B-24 diventerà un monumento

Mercoledì 3 Novembre 2021 di Anna Nani
Il quadrimotore B-24 Liberator atterrato nello Scano Canarin il 20 ottobre del 1944

PORTO TOLLE - Sarà la frazione di Tolle a ospitare le celebrazioni per la Festa dell’unità nazionale, Forze armate e commemorazione dei caduti in guerra per il comune di Porto Tolle. Domenica, il tradizionale programma sarà arricchito dall’inaugurazione dell’elica del quadrimotore B-24 “Liberator” che è atterrato nello Scano Canarin il 20 ottobre del 1944. Dopo 77 anni è quindi tornata in Polesine l’elica di quell’aereo americano che era atterrato nel Delta durante la Seconda guerra mondiale. Il quadrimotore faceva parte di uno stormo decollato dall’aeroporto pugliese di Stornara per bombardare lo scalo tedesco in Baviera.

Una volta oltrepassata le Alpi però i bombardieri statunitensi faticarono a individuare l’obiettivo a causa della copertura nuvolosa. Nello specifico i motori del Liberator smisero progressivamente di funzionare a causa di un malfunzionamento dell’impianto di alimentazione costringendo il pilota a un atterraggio di pancia (cioè senza carrello) che avvenne proprio sulla spiaggia dell’estremo Delta.


ATTERRAGGIO FORTUITO
Da qui prende le mosse un’altra parte di storia. I quattro membri dell’equipaggio del Liberator furono messi in salvo dal coraggio di Giovanni Siviero Cicolani, pescatore di Scardovari che insieme ai fratelli Mantovani di Goro nascosero dapprima i militari per poi scortarli in barca a Cesenatico. Un pezzo di storia questo che è stato protagonista anche al cinema grazie a Roberto Rossellini che raccontò le gesta in “Paisà” nell’episodio intitolato appunto “Porto Tolle”. 
Proprio per il coraggio dimostrato il consigliere Sebastiano Boscolo ha presentato nelle scorse settimane un ordine del giorno per concedere una medaglia d’oro al valore militare postuma al Cicolani. Grazie alle ricerche fatte dall’associazione Aerei perduti è stata pertanto recuperata una delle quattro eliche del bombardiere che si trovava nella tenuta della famiglia Torchio di Portonovo (Ancona). L’elica, assieme a una “gemella”, era stata recuperata dal relitto dal conte Oreste Torchio proprietario all’epoca di una tenuta limitrofa allo scanno di atterraggio. Le vicissitudini familiari seguite alla scomparsa del conte portarono l’elica dal Polesine alla villa sul Conero dove è stata ritrovata. La proprietaria Marina Torchio Kock ha quindi permesso che questa elica tornasse nel Delta per diventare un monumento in ricordo del coraggio e della generosità delle genti che lo abitano. A riportarla in Polesine sono stati Graziano Gibin e Luca Milan, rispettivamente il primo presidente dell’associazione Combattenti di Porto Tolle e il secondo di Aerei perduti che insieme a Enrico Odorizzi e Giampaolo Vendemmiati, che ha messo a disposizione anche il furgone. Proprio nella sede dei Combattenti di Tolle il reperto è stato sistemato e trasformato nel monumento che domenica sarà svelato nella piazza della frazione in ricordo di Cicolani, dei fratelli Mantovani e del tenente Richard “Hank” Sciaroni che non ha mai dimenticato l’aiuto dei deltini.

Ultimo aggiornamento: 07:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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