Il ponte dei sogni: rispunta il progetto di unire Porto Viro a Taglio di Po

Lunedì 26 Luglio 2021 di Enrico Garbin
Il progetto del ponte fra Porto Viro e Taglio di Po
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PORTO VIRO - E se questo fosse il momento giusto per rilanciare l’idea del ripristino del ponte tra Porto Viro e Taglio di Po? Nell’ultimo decennio la crisi economica, e prima ancora distinguo o proposte alternative, avevano contribuito ad affossare e a far dimenticare un progetto che all’inizio del secolo aveva trovato slancio e consensi grazie ad un comitato attivo sulle due sponde del fiume.

Ma ora che con il Piano nazionale di ripresa e resilienza arriveranno dei fondi e serviranno dei progetti su cui investire, il ponte potrebbe rispondere a diverse esigenze: intanto il ripristino degli storici legami tra le due comunità da giocare anche in chiave di possibile fusione tra comuni, quindi l’alleggerimento del traffico sulla Romea e la creazione di un percorso maggiormente sicuro con forte valenza turistica.

«La ricostruzione del ponte potrebbe essere di grande aiuto per lo sviluppo - afferma Paolo Pianta, uno dei padri della fusione tra Contarina e Donada e testimone dei legami fra Contarina e Taglio di Po - non so se il progetto sia fattibile o se possa essere inserito tra le cose da realizzare con i soldi che arriveranno dall’Europa. Ma penso che prima bisogna credere a questa idea, e poi portarla avanti sviluppando tutte le sue implicazioni».

CERNIERA FRA COMUNITÀ

Tra il 1914 e il 1982, Contarina e Taglio di Po sono stati uniti da un ponte in ferro. Un’opera strategica tanto da essere bombardata durante il 2. Conflitto mondiale, ma che fino alla realizzazione del ponte sul nuovo tracciato della Romea, nel 1971, aveva assolto anche alla funzione di unire le due comunità, con rapporti commerciali, artigianali, culturali e di amicizia. E infatti, una loro fusione avrebbe più senso di quelle ventilate con Rosolina e Loreo per Porto Viro o con Ariano e Corbola per Taglio di Po. «Se fosse possibile ricostruire il passaggio, le due comunità tornerebbero a dialogare - conclude Pianta - e si lascerebbe la Romea, sgravata dal traffico leggero, per i traffici interregionali, creando oltretutto un’alternativa nel caso di interruzioni o rallentamenti dovuti a lavori o incidenti. Ricordo che nel 2001, in occasione dell’illustrazione della tesi di laurea dell’architetto Silvio Pianta che riguardava proprio la ricostruzione del ponte, la sala Eracle era gremita e tanto i cittadini quanto gli amministratori di Porto Viro e Taglio di Po mostrarono grande interesse e favorirono la creazione di un comitato. Per una serie di ragioni l’entusiasmo si spense, ma forse questo è il momento giusto per tentare di riprendere in mano la questione».
 

Ultimo aggiornamento: 08:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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