Polychimica, altro passo verso la bonifica dell’ex sito dismesso di Bottrighe

Lunedì 30 Novembre 2020 di Guido Fraccon
L'ex sito dello stabilimento Polychimica a Bottrighe

ADRIA - Palazzo Tassoni dà il via al monitoraggio delle acque sotterranee presso l’ex stabilimento Polychimica di Bottrighe. Si tratta di un passaggio propedeutico, da portare a compimento entro fine anno, a quello che dovrebbe rappresentare l’ultimo passaggio procedurale per la bonifica completa dell’ex sito dismesso. L’Amministrazione comunale ha affidato, infatti, alla ditta Chemi - Lab di Venezia, a fronte di una impegno di spesa di circa 8.500 euro, questo monitoraggio che prevede l’approntamento cantiere, lo spurgo dei piezometri e il campionamento delle acque sotterranee. 
MONITORAGGIO
I campioni saranno prelevati tramite una pompa sommersa, con misura mediante uso di torbidimetro e di sonda multiparametrica per verifica in continuo di parametri chimico fisici. L’affidamento prevede infine la pianificazione e l’assistenza tecnica, le analisi chimiche delle acque di falda alla ricerca di eventuali parametri alifatici clorurati cancerogeni e non e idrocarburi, un report tecnico con presentazione dei risultati oltre ovviamente alla raccolta, trasporto e smaltimento acque di spurgo in un idoneo impianto, comprese le analisi di caratterizzazione. 
MESSA IN SICUREZZA
«Procedono - spiega il sindaco Omar Barbierato - i lavori di messa in sicurezza dello stabilimento ubicato a ovest del centro abitato di Bottrighe, oggi nelle mani di un curatore fallimentare. Un sito interessato nel corso degli anni da varie operazioni di bonifica e da analisi dei terreni per le quali il Comune di Adria ha restituito dal 2015 a oggi, circa 671mila euro del milione e 400mila euro di fondi pubblici ottenuti attraverso un fondo di rotazione regionale. Il rimanente importo sarà restituito, sempre dal Comune e a interessi zero, nei prossimi dieci anni». 
SITO DISMESSO
La bonifica finale riguarderà circa 1.500 metri quadrati sui circa 135mila complessivi dell’intera proprietà. Il progetto esecutivo è stato redatto dallo Studio Sgi Ingegneria di Ferrara per un costo di circa 47mila euro. «Nel procedere con un il nuovo step di bonifica- prosegue Barbierato - utilizzeremo 500mila euro, derivanti dal fondo di rotazione regionale già introitato dal Comune, prelevandoli dall’avanzo di amministrazione 2019. Una somma già accantonata negli anni precedenti». Da sempre considerata una vera e propria bomba ecologica dagli abitanti di Bottrighe, la Polychimica, finì nel mirino della magistratura esattamente 15 anni orsono. L’azienda era nata come deposito per il trattamento di polietilene, ma sorse il sospetto che parte di questo non fosse smaltito correttamente. Da qui un’inchiesta che portò al sequestro, avvenuto nel 2005, di una vasta area ridotta, in sostanza, a discarica di materiali pericolosi come amianto, eternit, idrocarburi e con presunti fenomeni di infiltrazione nelle falde di sostanze tossiche. 
INQUINAMENTO
Molteplici anche gli avvisi dello Spisal in cui si sottolineava la pericolosità del sito per gli stessi lavoratori per una serie di carenze. Lo stabilimento oggi è nella mani di un curatore fallimentare e nell’area sono stati fatti interventi di bonifica, in particolare per i residui di amianto, anche attraverso incapsulamento di coperture e sigillature varie. L’ex Polychimica era stato al centro delle cronaca non solo per le operazioni di bonifica ma anche a causa della presenza di alcuni soggetti extracomunitari, poi allontanati, che bivaccavano nell’ex stabilimento.
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