Non piove, Po sempre più in secca: suona il campanello d'allarme per l'agricoltura

Venerdì 21 Gennaio 2022 di Alessandro Garbo
Il Po in secca

ALTO POLESINE - Il Grande fiume continua a soffrire. La magra invernale pesa già ora sulle portate del Po, arrivato a registrare un dato preoccupante: la media di riduzione mensile delle portate giornaliere si attesta al -21%, che arriva anche al -25% nel tratto di Santa Maria Maddalena, frazione di Occhiobello. Tra i diversi fattori che contribuiscono al pesante dato statistico lo scarso apporto dei volumi idrici stoccati nei laghi e sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico, pari a -42,7% (assai inferiore alla media del periodo 2006-2020). I grandi laghi regolatori, ad eccezione del Garda, si presentano tutti con volumi invasati nettamente inferiori alle medie del periodo.

SCARSO INNEVAMENTO

Sono i risultati della prima fotografia del 2022 sullo stato del Po, scattata dal Distretto idrografico padano, effettuata dall’Autorità del fiume Po (Ministero della transizione ecologica). E se, da un lato, la situazione attuale delle portate del Po (-21%, si diceva, rispetto alla media mensile) può rientrare in una magra invernale particolarmente accentuata che, in un periodo dalla forte variabilità come quello di gennaio, vede sovente mutare gli assetti in breve tempo, dall’altro, è il limitatissimo apporto dell’acqua stoccata nei laghi e sotto forma di neve tra Alpi e Appennini (-42,7%, si diceva a preoccupare maggiormente, soprattutto alla luce dell’innevamento generale, definito “molto scarso”, il cui valore, al momento, è pari al -57,6%, rispetto alle medie, in Piemonte e in Lombardia.


CAMPANELLO D’ALLARME

«Pur se i livelli di portata del Po, solitamente sono bassi a gennaio per il lento scioglimento delle nevi invernali, visto il perdurare delle temperature rigide in questa seconda parte del mese - commenta Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità distrettuale del Po - i fattori che stanno contribuendo all’attuale magra sono un campanello d’allarme in riferimento all’acqua da prelevare in un prossimo futuro per l’agricoltura». I giacimenti idrici immagazzinati potrebbero risultare carenti già all’avvio della stagione irrigua, che, peraltro, negli ultimi anni, è partita sempre più in anticipo, a causa della prolungata siccità scaturita dalle conseguenze del mutamento del clima. Il segretario generale dell’Autorità distrettuale è preoccupato: «Per i prossimi giorni le previsioni meteo sembrano indicare ancora precipitazioni scarse, per la natura secca dell’aria preesistente e di conseguenza le precipitazioni permarranno sotto la media stagionale. Tuttavia confidiamo che il regime moderatamente anticiclonico attuale non sarà in grado di tenere totalmente lontano dall’Italia nuove, possibili perturbazioni e che, soprattutto nel Settentrione, le temperature tornino in linea con i valori del periodo».
 

Ultimo aggiornamento: 18:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci