Po navigabile per chiatte e motonavi, un piano da 2,7 milioni

Sabato 12 Novembre 2022 di Francesco Campi
Po navigabile per chiatte e motonavi, un piano da 2,7 milioni

ROVIGO - Mentre il Po continua a vivere la peggiore crisi di portata degli ultimi trent'anni, a Piacenza è stato presentato il progetto Win-It acronimo di Works for implementing the navigation in Northern Italy, che rientra nella programmazione europea e che come spiega l'Aipo che di questo progetto è coordinatore, ha lo scopo di «garantire la navigabilità del Po alle imbarcazioni di quinta classe per almeno 300 giorni all'anno mantenendo una profondità media non inferiore a 2 metri e a migliorare le condizione di navigabilità della Litoranea veneta, attraverso una serie di lavori di sistemazione e di connessione tra diversi tratti navigabili, al fine di incrementare il trasporto turistico ma anche commerciale per imbarcazioni di classe quarta».
Il progetto che vede la collaborazione del ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, attraverso Ram-Logistica Infrastrutture e trasporti SpA, e di Infrastrutture venete Srl, è focalizzato su tre aree: occidentale, il Po da Cremona alla foce del Mincio nel Mantovano, centrale dalla foce del Mincio fino al Delta e orientale, le vie d'acqua da Venezia al Tagliamento e alla laguna di Grado, lungo la Litoranea veneta.

Le chiatte di quinta classe sono quelle che possono arrivare a 105 metri di lunghezza e 11,50 di larghezza, trasportando l'equivalente di 80 tir. Dal punto di vista della riduzione dei trasporti su gomma il progetto, che ha un budget complessivo di 2,7 milioni, cofinanziato al 50% dal Programma Cef (Connecting Europe facility) dell'Unione europea in quanto parte della strategia di sostegno al trasporto fluviale europeo nell'ambito dello sviluppo del Corridoio mediterraneo, può essere un passo avanti.


L'OBIETTIVO
Come rimarca l'Aipo, «il progetto Win-It rientra tra le azioni intraprese per favorire la navigazione commerciale sulla rete fluviale del Nord Italia, secondo le indicazioni europee in materia di trasporti inerenti il Corridoio mediterraneo, contribuendo in tal modo alla riduzione del traffico su strada e dell'inquinamento attraverso una modalità di trasporto innovativa e sostenibile. Oltre all'aspetto ambientale, si tratta di aumentare la competitività dei territori interessati dal Po e dalle altre vie navigabili. Il progetto che verrà elaborato ha dunque lo scopo di individuare gli interventi necessari a migliorare, in alcuni specifici punti, le condizioni per la navigabilità commerciale e turistica».
Nel corso dell'incontro, dai diversi interventi è emersa la necessità di puntare, tramite nuove opere di miglioramento delle vie navigabili, sul potenziamento dei trasporti fluviali sia per le merci che per il turismo, in un'ottica di intermodalità con il traffico marittimo e ferroviario. Un'azione che l'Unione europea ritiene di primaria importanza e che sul territorio italiano deve assumere sempre maggiore rilevanza come contributo significativo al raggiungimento degli obiettivi europei e italiani di incremento della mobilità sostenibile e riduzione delle emissioni.


LA CONTRADDIZIONE
Come sempre, ogni medaglia ha due facce. Il progetto rappresenta lo sviluppo della precedente azione 365 Po River system che prevedeva «la regimazione del Po, con cinque opere di regolazione dei livelli del fiume, eventualmente collegati con impianti per la produzione di energia idroelettrica, tra Cremona e le province di Rovigo e Ferrara». La regimazione, allora definita «la soluzione definitiva per garantire la navigabilità commerciale per 365 giorni all'anno» poi «risolverebbe diversi problemi riguardanti l'assetto morfologico del fiume, grazie alla stabilizzazione dei livelli idrici, con un costo di 2,5 miliardi», è in realtà in contrasto non solo con quanto previsto dal progetto di Rinaturazione dell'area del Po, finanziato con 357 milioni nell'ambito del Pnrr, che mira appunto alla «riduzione dell'artificialità dell'alveo con particolare riferimento all'adeguamento dei pennelli di navigazione», ma anche con gli interventi necessari ad alleviare le problematiche di carenza di portata del Po legate ai purtroppo ricorrenti fenomeni siccitosi.

 

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