Dal Pnrr in arrivo 28 milioni di euro per il Po "grande malato", interventi da Ficarolo fino al Delta

Mercoledì 21 Settembre 2022 di Francesco Campi
Una veduta aerea dell'Isola della Batteria, una delle zone del Delta cui l'Aipo metterà mano

ROVIGO - Un fiume di soldi per il Po, il Grande Fiume che l’eccezionale siccità di quest’anno ha trasformato in un grande malato. La “cura” sembra essere stata individuata nell’imponente progetto di “Rinaturazione dell’Area del Po”, previsto dall’investimento 3.3 del Pnrr e finanziato con ben 357 milioni di euro. E di questo patrimonio che verrà investito lungo tutto tutta l’asta fluviale che misura complessivamente 652 chilometri, in 56 aree, da Torino a Porto Tolle, oltre 28 milioni riguardano sette interventi che ricadono sul territorio polesano, nel tratto del Delta.

Senza contare, però, che ve ne sono altri tre per altri 6,5 milioni che interessano tratti che comunque attraversano il Polesine, come quello di Ostiglia, che riguarda anche Bergantino e Melara, come quelli di Mesola e Goro, che interessano pure Ariano e Taglio di Po, anche se la localizzazione dell’intervento è stabilita sulla sponda opposta.

In tutto, quindi, circa 35 milioni per dieci interventi nel tratto del Po da Ficarolo al mare.

GLI OBIETTIVI
Un progetto ambizioso, che nel suo complesso «mira in particolare - si spiega nel documento di presentazione - a riattivare i processi naturali e a favorire il recupero della biodiversità, garantendo il ripristino del fiume e un uso più efficiente e sostenibile delle risorse idriche, attraverso interventi di riqualificazione consistenti nella riattivazione e riapertura di lanche e rami abbandonati, nella riduzione dell’artificialità dell’alveo con particolare riferimento all’adeguamento dei “pennelli di navigazione”, nella riforestazione diffusa naturalistica e nel contenimento di specie vegetali alloctone invasive».
Quasi un anno fa, il 29 ottobre, il ministero della Transizione ecologica ha firmato l’accordo di progetto, mentre a novembre è stato sottoscritto l’accordo fra Autorità di bacino distrettuale del Po, ministero, Agenzia Interregionale per il Po e le Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Il 2 agosto, l’approvazione del Programma di Azione e ora, rimarca l’Autorità distrettuale, «si passa alla fase operativa », anche perché tutto dovrà avvenire entro il 2026, con l’Aipo che dovrà avviare progettazione e realizzazione dei lavori.

LE OPERE
Per quanto riguarda gli interventi in Polesine, quello più oneroso, oltre 9 milioni, è la riqualificazione naturalistica dell’Isola della Batteria, per il quale si prevede «lo scavo di canali e la movimentazione di sedimenti per realizzare barene vegetate, interessando una superficie di 19 ettari per lo scavo e la movimentazione di terre di volume pari a circa 190mila metri cubi. Il progetto mira a favorire il dinamismo della corrente e il ricambio idrico tra i sistemi vallivo, di barena e di mare, rinaturalizzare l’area per aumentarne il valore ecologico, mantenere e implementare il valore dell’area quale formidabile osservatorio di specie arboree autoctone e faunistiche all’interno del Delta del Po».
A Porto Tolle anche l’intervento su Volta Vaccari, per 1,4 milioni, nonché un ulteriore intervento da 6,5 milioni a metà con Porto Viro, per «la formazione di nuovi specchi d’acqua a profondità variabile in modo da mantenere ed amplificare la vocazione faunistica della golena di Ca’ Pisani e la contestuale piantumazione di specie autoctone tipiche dell’ambiente palustre per 17 ettari circa. Sono previste anche opere di protezione arginale mediante diaframmatura, essenziali e funzionali ai fini del mantenimento dell’assetto ambientale e idraulico-morfologico, con particolare riferimento al livello della falda idrica».
Altri 1,2 milioni, poi, per la valorizzazione dell’Oasi di Ca’ Mello e per il Bosco della Donzella, mentre ben 7,5 milioni sono stanziati per un intervento, che interessa Corbola, Papozze, Taglio di Po e Adria, di riqualificazione delle aree umide su entrambe le sponde, nonché di realizzazione di opere di protezione arginale, sul “gomito” di Corbola e a Mazzorno Sinistro. Un rimboschimento da 380mila euro per l’area Po di Tramontana a Rosolina, mentre ad Ariano, 1,8 milioni serviranno per la «riprofilatura delle sponde delle lanche con contestuale rimozione delle specie esotiche invasive e sostituzione con autoctone in un’area di 6 ettari».

Ultimo aggiornamento: 16:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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