Pioggia di polveri di ferro su Cantonazzo: la richiesta di chiarimenti inascoltata

Lunedì 25 Luglio 2022 di Elisa Barion
Allarme ambientale alla frazione rodigina di Cantonazzo

ROVIGO - Si respira aria pesante a Cantonazzo, località tra le frazioni di Concadirame e Granzette, alle porte del capoluogo. Aria pesante che sarebbe causata dalla presenza di polveri emesse in atmosfera, che finiscono per depositarsi sulle auto parcheggiate all’esterno, sui davanzali e perfino sui bidoni della spazzatura. La vicenda è talmente preoccupante che proprio per approfondirla e adottare i provvedimenti del caso, il Comune ha disposto l’istituzione di un tavolo tecnico con la partecipazione di Arpav, Provincia e Ulss 5.

Ora, delle riunioni di quel tavolo tecnico, degli argomenti discussi, delle decisioni adottate e dei provvedimenti suggeriti da parte dei tecnici che hanno eseguito le analisi, ne chiede conto al Comune il consigliere Antonio Rossini (Lista Gambardella) che attraverso una interpellanza urgente, racconta nei dettagli la vicenda.

RUMORI IN REGOLA
Alcuni residenti di via Munerati il 5 maggio 2021 hanno inviato al Dipartimento provinciale Arpav una richiesta di verifica fonometrica «in quanto - racconta Rossini - in via Grandi 32, a circa 150 metri in linea d’aria dalle abitazioni, si trova un sito produttivo della società Fercoop che opera nel settore della molatura, sabbiatura e verniciatura di prodotti in acciaio in genere. Il 7 luglio 2021 il responsabile dell’Unità organizzativa controlli ambientali Arpav, l’ingegnere Alessandro Lucchin, ha fornito gli esiti delle misurazioni fonometriche richieste ed eseguite il giorno 28 maggio 2021 in due diverse residenze di via Munerati». Dalle rilevazioni è emerso che «poiché in entrambe le misure il valore del rumore ambientale rilevato non è risultato superiore alla soglia di applicabilità del criterio differenziale, non è stato possibile procedere alla verifica del rispetto del limite assoluto di immissione differenziale diurno fissato dalla norma. Pertanto, relativamente al periodo diurno, all’interno delle abitazioni dei segnalanti si può ritenere trascurabile ogni effetto del rumore prodotto dall’azienda in questione. Considerato che l’attività della ditta si svolge con modalità a ciclo continuo diurno-notturno, ma che con propria nota del 23 giugno 2021 e successiva del 1 luglio 2021, la ditta ha comunicato la sospensione delle lavorazioni rumorose in periodo notturno, non è al momento conveniente procedere al rilievo del livello di rumorosità in fascia oraria notturna, per una verifica del rispetto o meno del valore limite differenziale di immissione».

POLVERI FERROSE
La vicenda, però, non è finita qui. Perché il 7 febbraio 2022 un residente ha inoltrato all’Arpav la richiesta di verifica sulle immissioni atmosferiche «in quanto - prosegue Rossini - la quantità di polvere di ferro depositata su ogni superficie piana della zona aveva raggiunto livelli quantitativi preoccupanti. A proprie spese il residente ha provveduto a ricercare, con mezzi empirici, la tipologia di tali materiali, pervenendo all’ipotesi che si trattasse di polvere di origine ferrosa. La verifica con l’impiego di una calamita non ha lasciato dubbi sulla tipologia del materiale». Rossini, sul punto, pare non avere dubbi: il materiale «molto probabilmente era immesso nell’atmosfera ditta Fercoop». A questo punto, dalla segnalazione all’istituzione del tavolo tecnico il passo è stato breve, ma delle riunioni e delle successive decisioni nulla poi è stato comunicato. Rossini, infine, chiede che «siano eseguiti degli accertamenti per attestare il corretto livello di emissioni dai camini funzione alla Fercoop», «di verificare in orari diversificati se le prescrizioni per ridurre i rumori siano state tutte adempiute» e infine di «chiedere alla ditta di installare delle barriere fonoassorbenti».

Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 07:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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