Piano da 15 milioni per rendere il Po più navigabile e sicuro

Sabato 6 Novembre 2021 di Francesco Campi
Po in secca a sud di Rovigo
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ROVIGO - Pronto a prendere le mosse il progetto da 15 milioni per migliorare la navigabilità del Po nel tratto, si legge nei documenti “Revere- Ferrara”, ma che sulla sponda polesana si legge “Castelmassa-Occhiobello”. Dopo il via libera arrivato il 14 ottobre dal ministero dell’Ambiente, mercoledì è arrivata l’approvazione della relazione istruttoria sul progetto, proposto dall’Agenzia interregionale per il Po e da parte della giunta regionale della Lombardia. I Comuni polesani che si affacciano sul tratto interessato sono Castelmassa, Calto e Salara, dove però al momento non si prevedono interventi, Ficarolo, Gaiba, Stienta e Occhiobello. In realtà, quello approvato è solo un primo stralcio da 1,4 chilometri di una parte del più articolato progetto per rendere l’intero tratto finale del Po, da Cremona in giù, ovvero tutto quello veneto.

IL PIANO

Nel progetto presentato, per i “lavori di adeguamento delle condizioni di navigabilità dell’alveo di magra del fiume Po per navi di classe V nel tratto compreso indicativamente fra Revere e Ferrara”, si legge che «vista la disponibilità economica, l’estensione del tratto, pari a 30 chilometri e i risultati delle modellazioni numeriche condotte, si è scelto di intervenire nella prima fase fondamentalmente in quattro punti. I primi due sono compresi fra Castelmassa e Felonica, il terzo è posto poco a monte della curva di Ficarolo e il quarto in corrispondenza di Ravalle dove si concentrano le principali zone di deposito e bassi fondali di questo tratto del fiume». Si spiega poi che «la sistemazione a corrente libera del Po si prefigge due scopi principali. Da un lato, la sistemazione del fiume e l’individuazione di un alveo di magra ben definito aumentano la sicurezza idraulica del territorio evitando fenomeni di erosione localizzata nei punti in cui il fiume dovesse andare a sbattere contro sponde non protette: a questo scopo la sistemazione fluviale tende alla definizione di una serie di curve e controcurve che portino alla modifica del tracciato eliminando o riducendo i tratti rettilinei e correggendo anche quelle curve che hanno raggio troppo ridotto. I primi sono quelli che producono i bassifondi, le seconde sono quelle che danno origine ai gorghi profondi, che sono generalmente i più pericolosi per le difese arginali. Dall’altra, si potranno ottenere i fondali necessari alla navigazione commerciale anche in presenza delle magre più pronunciate in modo da incrementare significativamente il numero di giorni disponibili per la navigazione».

STRUTTURE

I “pennelli di navigazione” previsti, sia trasversali che paralleli al corso del fiume, hanno dimensioni e caratteristiche variabili, con altezza tra i i 4 e gli 8 metri, ma sormontabili, risultando sommersi per la maggior parte dell’anno. I pennelli saranno appoggiati direttamente sul fondo e costituiti da un nucleo centrale realizzato con sacconi di geotessuto di 10 metri, ricoperti da rete metallica con rivestimento plastico, riempiti di sabbia recuperata sul posto, poi rivestiti di pietre. Un progetto che per la sua portata ha resa necessaria la Valutazione di impatto ambientale nazionale, con il parere favorevole del ministero arrivato il mese scorso. Nel corso dell’istruttoria, la Regione Veneto ha espresso parere favorevole, ma sollevando raccomandazioni in particolare sulle terre da scavo, sui campionamenti e i monitoraggi sia in corso d’opera che successivamente, sugli accorgimenti in fase di esecuzione dei lavori, in particolare «la necessità che la viabilità locale dei mezzi pesanti venga concordata con i Comuni di localizzazione anche al fine di poter rilevare e tener in conto eventuali elementi di criticità del sistema viario», sugli aspetti legati agli habitat e su quelli legati ai cosiddetti “filari di sponda”.
 

Ultimo aggiornamento: 15:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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